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Axpo entra nel mercato del biometano in Italia

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Axpo ha dato il via libera oggi all’avvio del suo primo progetto di biometano in Italia. Situato in Basilicata, l’impianto produrrà circa 45 GWh di energia rinnovabile l’anno con l’inizio dell’operatività stimata entro la fine del 2025.
L’impianto sarà costruito nel comune di Grottole e utilizzerà prevalentemente scarti provenienti dalle aziende agricole delle vicinanze per produrre gas naturale carbon-neutral. Quest’ultimo sarà immesso nella rete gas nazionale italiana.
L’accordo tra Axpo e uno sviluppatore italiano è stato chiuso ad inizi settembre 2024, con le parti che hanno concordato di non rilasciare dettagli in merito al prezzo di vendita. Un consorzio di società italiane guidato da Atzwanger SpA e BiHcon è stato già selezionato in qualità di partner per l’ingegnerizzazione, l’approvvigionamento e la costruzione e inizierà i lavori a partire da questo mese. Il biogas sarà introdotto nella rete nazionale italiana di distribuzione del gas, contribuendo alle esigenze energetiche del Paese e per supportarne la decarbonizzazione.
“Il gas rinnovabile gioca un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione e nell’accelerazione globale della transizione energetica, siamo entusiasti di lanciare questo importante progetto greenfield in Italia – ha commentato l’Head of International Biogas di Axpo Vèronique Abrate -. La strategia di crescita di Axpo in Europa è ambiziosa e sarà costantemente implementata, un progetto alla volta”.
“Il mercato del biometano in Europa dovrebbe quasi raddoppiare nei prossimi decenni, passando dagli attuali 21 miliardi di metri cubi a oltre 35 miliardi di metri cubi entro il 2030 – ha aggiunto il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto -. Il nostro progetto di Grottole inserisce il biometano nella mappa italiana del gas rinnovabile e continuiamo a lavorare a stretto contatto con le comunità locali, le autorità e i nostri business partner affinchè il suo sviluppo avvenga con la piena soddisfazione di tutte le parti”.
Axpo vanta una vasta esperienza nella gestione di strutture a biomassa e biogas. In Svizzera Axpo è leader nella fermentazione a secco dei rifiuti organici, gestendo 15 impianti biogas che producono energia rinnovabile e fertilizzanti naturali ricchi di sostanze nutritive.
Anche nel resto d’Europa Axpo è all’avanguardia nello sviluppo di impianti di biogas. In Spagna, per esempio, l’allevamento di animali da latte di Torre Santamarìa ne utilizza il letame per la produzione di biometano. L’impianto attualmente inietta 25 GWh di biometano nella rete gas all’anno e in futuro è destinato a quadruplicare la sua capacità produttiva fino a 115 GWh. Ad aprile 2024, Axpo è entrata nel mercato del biogas in Portogallo con il lancio di un progetto da 15 GWh che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2025.

– foto ufficio stampa Axpo –
Da sinistra Markus Richter, Project developer, Axpo; Marco Sacchi, Managing Director di Axpo Servizi Produzione Italia; Vèronique Abrate, Head of International Biogas di Axpo; Marco Maccaferri, General Manager di BiHCon e Stefano Castello, Biogas Construction supervisor di Axpo.

(ITALPRESS).

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Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

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Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

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Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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Chieti | Divieto di accesso per tifosi violenti dopo gli scontri nell’Autostrada A-14

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Il Questore di Chieti ha adottato cinque provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Da.Spo.) nei confronti di tifosi ultras coinvolti in episodi di violenza. I provvedimenti seguono gli scontri avvenuti il 25 agosto scorso sull’autostrada A-14, in prossimità dell’uscita Val di Sangro, tra tifosi delle squadre calcistiche del Giulianova e del Teramo.

Nel pomeriggio di quella domenica, diverse segnalazioni alla Questura di Chieti hanno indicato episodi di violenza tra gruppi di tifosi che stavano bloccando il traffico sull’autostrada. I partecipanti, molti dei quali travisati, erano armati di bastoni, cinture e fumogeni, e avevano causato anche un principio di incendio nella zona adiacente alla corsia di decelerazione.

L’intervento della Polizia Stradale non ha permesso di rintracciare immediatamente i responsabili, che si erano allontanati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Tuttavia, sono stati trovati resti di bastoni in plastica, cinture di cuoio, residui di fumogeni e cocci di bottiglie di vetro. I vigili del fuoco hanno prontamente spento l’incendio scaturito dai fumogeni.

Le indagini condotte dalla DIGOS di Chieti, in collaborazione con l’omonima divisione di Teramo, hanno permesso di ricostruire i fatti grazie all’analisi di un video amatoriale e delle immagini di videosorveglianza. Questo ha portato all’identificazione di cinque tifosi ultras teramani coinvolti nei disordini. Questi soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per vari reati, tra cui rissa e attentato alla sicurezza dei trasporti.

I cinque provvedimenti Da.Spo. adottati hanno una durata variabile: due di tre anni e tre di durata maggiore (5, 6 e 8 anni) per coloro che avevano già ricevuto precedenti divieti. Questi provvedimenti mirano a prevenire futuri episodi di violenza e a garantire la sicurezza nelle manifestazioni sportive.

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