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Cronaca

Catania | Aggredisce i dipendenti di un ristorante con un martello e spray al peperoncino contro i clienti, arrestato

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Un grave episodio di violenza si è verificato nei pressi di un ristorante situato vicino alla centralissima Piazza Duomo di Catania. Un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di lesioni personali e minacce aggravate, dopo aver aggredito i dipendenti del locale e alcuni clienti.

L’intervento delle forze dell’ordine è scattato quando gli agenti, durante un normale pattugliamento, hanno notato una donna in evidente stato di agitazione mentre discuteva animatamente con il suo compagno. Dopo aver cercato di calmare la situazione, i poliziotti hanno appreso da alcune testimonianze che la lite tra i due era nata in seguito a un altro episodio violento, avvenuto poco prima all’interno del ristorante. La donna, che occasionalmente collaborava con il locale come procacciatrice di clienti, aveva avuto uno scontro verbale con i dipendenti del ristorante.

In difesa della compagna, l’uomo, noto venditore ambulante della zona, era entrato nel locale minacciando un dipendente e aggredendolo con uno schiaffo. Ne era seguita una colluttazione, interrotta dall’intervento di altri lavoratori che avevano allontanato l’aggressore.

Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata. L’uomo è tornato nel ristorante armato di un grosso martello, con il quale ha cercato di colpire nuovamente lo stesso dipendente, ferendolo gravemente alla testa mentre quest’ultimo tentava di schivare l’attacco. Non soddisfatto, l’aggressore ha utilizzato anche uno spray al peperoncino contro i clienti che cercavano di calmarlo, causando malori e difficoltà respiratorie tra i presenti.

Il dipendente ferito è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato d’urgenza al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie, mentre l’aggressore è stato fermato dagli agenti intervenuti e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Cronaca

Sparizione di Daniela Ruggi: nuove indagini in corso

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Resta avvolta nel mistero la sparizione di Daniela Ruggi, una 31enne di Vitriola, frazione di Formigine (Modena), scomparsa il 18 settembre scorso. La donna era stata riportata a casa in ambulanza dopo un accesso al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo per motivi di salute, ma da quel momento non se ne è saputo più nulla. La Procura di Modenaha aperto un’indagine con l’ipotesi di sequestro di persona e, nelle ultime settimane, le ricerche sono state intensificate.

In queste ore, carabinieriprotezione civile e vigili del fuoco stanno nuovamente setacciando la zona in cui viveva Daniela, alla ricerca di indizi che possano far luce sul suo destino. Il fratello della donna ha smentito la possibilità che la sparizione sia legata a dispute familiari, in particolare per motivi legati a un’eredità, come inizialmente ipotizzato.

Nonostante il passare del tempo, gli inquirenti non escludono alcuna pista e continuano a indagare per fare chiarezza su un caso che sta suscitando crescente preoccupazione e interesse nella comunità locale. La sparizione di Daniela continua a rimanere uno dei misteri irrisolti che coinvolgono la provincia di Modena.

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Cronaca

Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta

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È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.

Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.

I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.

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Cronaca

Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa

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Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.

Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.

L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.

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