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Cronaca

Cosenza | Sequestro preventivo un intero complesso turistico balneare a Scalea

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Un importante intervento congiunto tra la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto ha portato al sequestro preventivo di un intero complesso turistico balneare nel Comune di Scalea, in provincia di Cosenza. L’operazione è stata condotta in esecuzione di un provvedimento d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Paola.

L’area sottoposta a sequestro, di circa 6.550 metri quadrati, comprendeva una zona adibita a lido, con sdraio e ombrelloni, e un’area destinata alla ricezione turistica, comprensiva di unità abitative e servizi di cucina e bar. Il complesso era stato occupato in modo illegittimo da una società il cui titolo concessorio era scaduto, senza che fosse stato rinnovato o sostituito da una nuova autorizzazione valida.

L’operazione, svolta dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea insieme all’Ufficio Circondariale Marittimo di Maratea, ha messo in luce la gestione irregolare dell’area demaniale, evidenziando l’importanza della salvaguardia del patrimonio pubblico. Il complesso era gestito da una società che in passato aveva ottenuto tre concessioni demaniali, tutte scadute e non rinnovate, ma che aveva continuato a operare senza un titolo autorizzativo valido.

Le forze dell’ordine hanno sottolineato l’importanza di queste azioni, volte a tutelare le risorse pubbliche e a contrastare l’occupazione abusiva di aree demaniali marittime. La vicenda è ancora in fase d’indagine, e la presunzione di innocenza rimane valida per il rappresentante legale della società coinvolta, la cui responsabilità sarà eventualmente accertata solo con una sentenza definitiva di condanna.

L’operazione rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro le irregolarità legate alla gestione del demanio marittimo, a tutela dell’integrità delle coste e del rispetto delle norme vigenti in materia di concessioni.

Cronaca

Sparizione di Daniela Ruggi: nuove indagini in corso

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ADN24

Resta avvolta nel mistero la sparizione di Daniela Ruggi, una 31enne di Vitriola, frazione di Formigine (Modena), scomparsa il 18 settembre scorso. La donna era stata riportata a casa in ambulanza dopo un accesso al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo per motivi di salute, ma da quel momento non se ne è saputo più nulla. La Procura di Modenaha aperto un’indagine con l’ipotesi di sequestro di persona e, nelle ultime settimane, le ricerche sono state intensificate.

In queste ore, carabinieriprotezione civile e vigili del fuoco stanno nuovamente setacciando la zona in cui viveva Daniela, alla ricerca di indizi che possano far luce sul suo destino. Il fratello della donna ha smentito la possibilità che la sparizione sia legata a dispute familiari, in particolare per motivi legati a un’eredità, come inizialmente ipotizzato.

Nonostante il passare del tempo, gli inquirenti non escludono alcuna pista e continuano a indagare per fare chiarezza su un caso che sta suscitando crescente preoccupazione e interesse nella comunità locale. La sparizione di Daniela continua a rimanere uno dei misteri irrisolti che coinvolgono la provincia di Modena.

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Cronaca

Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta

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È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.

Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.

I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.

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Cronaca

Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa

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ADN24

Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.

Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.

L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.

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