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Cronaca

Catania | Intercettato mentre cerca di rapinare supermercato con una chiave a tubo, arrestato

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Un 49enne catanese è stato arrestato dalla Polizia di Stato per aver compiuto una rapina a un supermercato di via Carlo Marx, a Misterbianco. L’episodio si è verificato durante il fine settimana, quando l’uomo, armato di una grossa chiave a tubo, ha minacciato una cassiera e si è impossessato dell’incasso, fuggendo poi a bordo della sua auto.

Il criminale ha agito poco prima della chiusura serale del supermercato. Dopo essersi avvicinato furtivamente alla cassiera, l’ha afferrata per il collo, minacciando di colpirla se non avesse consegnato immediatamente il denaro. Una volta ottenuto il bottino, l’uomo si è allontanato rapidamente a bordo del suo veicolo.

Un dipendente del supermercato ha prontamente allertato le autorità, chiamando il numero di emergenza 112 e fornendo una descrizione dettagliata dell’assalitore e della sua auto. La sala operativa della Questura di Catania ha immediatamente diffuso la segnalazione alle pattuglie in servizio.

Grazie alla tempestiva collaborazione, una Volante di passaggio sulla circonvallazione ha individuato il sospetto. Dopo un breve inseguimento, gli agenti sono riusciti a fermare il 49enne. Durante la perquisizione, hanno trovato la chiave a tubo utilizzata per la minaccia e il denaro rubato, nascosto nelle tasche del rapinatore.

Parallelamente, un’altra squadra di polizia ha raccolto la denuncia del responsabile del supermercato e le testimonianze dei presenti. Le immagini di videosorveglianza, che riprendevano l’intera rapina, hanno fornito ulteriori prove della responsabilità dell’uomo.

Il denaro è stato restituito al proprietario del supermercato e, fortunatamente, la cassiera non ha riportato lesioni fisiche. L’arrestato è stato condotto in carcere su disposizione del Pubblico Ministero e resta ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con prove evidenti del reato commesso grazie all’azione coordinata della Polizia di Stato.

Cronaca

Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta

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È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.

Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.

I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.

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Cronaca

Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa

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Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.

Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.

L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.

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Cronaca

Incendio in un B&B a Napoli: muore una ragazza di 28 anni

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ADN24

Tragedia nella notte a Napoli, dove un incendio è scoppiato al settimo piano di un palazzo in piazza Municipio, causando la morte di una giovane di 28 anni originaria di Maglie, in provincia di Lecce. Il rogo, divampato in un bed and breakfast, ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.

Secondo le prime informazioni, il corpo della vittima è stato trovato privo di vita nell’appartamento. Le autorità ipotizzano che il decesso possa essere avvenuto per asfissia, ma solo l’autopsia chiarirà con certezza la causa. Tra le possibili origini dell’incendio, si valutano un corto circuito o il malfunzionamento di un elettrodomestico, anche se tutte le piste restano aperte.

La polizia scientifica è al lavoro per effettuare i rilievi e ricostruire la dinamica dei fatti, mentre cresce la commozione per una tragedia che ha scosso la città. Lo stabile, situato in una zona centralissima, è stato evacuato per precauzione durante l’intervento. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità.

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