Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha preso parte alla quarta edizione di Visionaria, il forum dell’Adriatico organizzato dalla Camera di commercio Chieti-Pescara e dalla sua Agenzia di sviluppo. L’evento si è concentrato su temi di grande rilevanza per il futuro economico e sociale, tra cui la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica. Questi argomenti sono stati al centro dei dibattiti tra esperti, istituzioni e imprenditori, con l’obiettivo di tracciare la strada per una crescita economica più responsabile e tecnologicamente avanzata.

Durante i lavori del forum, Marsilio ha posto l’accento sulle start-up abruzzesi, sottolineando l’importanza di queste realtà emergenti nel panorama economico regionale e internazionale. Il presidente ha infatti dichiarato che “le nostre aziende sono in grado di conquistare il mercato internazionale grazie all’innovazione tecnologica”. Un messaggio che riflette l’impegno della Regione Abruzzo a sostenere l’innovazione e a favorire l’ingresso delle start-up locali in contesti globali sempre più competitivi.

L’intervento di Marsilio ha messo in luce come le start-up abruzzesi stiano dimostrando una grande capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici, con un focus particolare su settori emergenti come quello della tecnologia digitale, delle energie rinnovabili e della sostenibilità ambientale. In un contesto di transizione ecologica, le piccole e medie imprese (PMI) della regione, ma anche le nuove realtà imprenditoriali, sono pronte a giocare un ruolo fondamentale nel rispondere alle sfide globali.

Il presidente ha evidenziato che, attraverso politiche di sostegno alle imprese e un continuo impegno nella formazione, l’Abruzzo sta creando un ambiente fertile per l’innovazione. Le start-up locali, grazie anche alla collaborazione con enti di ricerca, università e istituzioni finanziarie, stanno sviluppando soluzioni innovative che hanno il potenziale di conquistare non solo il mercato nazionale, ma anche quello internazionale.

La quarta edizione di Visionaria, che si è svolta recentemente, ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, che hanno discusso il futuro della digitalizzazione e della sostenibilità nell’area adriatica. L’evento ha offerto anche uno spazio di confronto sui modi in cui le aziende possono affrontare la transizione ecologica, un tema di crescente importanza per la regione e per il Paese.

Il forum ha inoltre rappresentato un’opportunità di networking per le start-up abruzzesi e per le realtà imprenditoriali che stanno cercando di espandere la loro attività a livello internazionale, favorendo l’incontro tra il mondo della ricerca, quello delle imprese e delle istituzioni locali e regionali. Marsilio ha anche sottolineato il valore di queste collaborazioni per accelerare il processo di crescita delle imprese e migliorare la competitività complessiva della regione.

La Regione Abruzzo sta puntando fortemente su iniziative che favoriscano la digitalizzazione delle imprese e la transizione verso modelli di sviluppo sostenibile. Marsilio ha dichiarato che l’innovazione tecnologica non è solo un motore di crescita economica, ma anche una risorsa fondamentale per affrontare le sfide ambientali. Le politiche regionali mirano infatti a rendere le imprese abruzzesi più competitive nel contesto della crescente domanda globale di sostenibilità ambientale.

In questo scenario, le start-up giocano un ruolo cruciale, non solo come motore di innovazione, ma anche come esempio di come le piccole realtà imprenditoriali possano contribuire in modo significativo alla costruzione di un futuro più verde e digitalizzato.

La partecipazione del presidente Marsilio alla quarta edizione di Visionaria conferma l’impegno della Regione Abruzzo nel sostenere le start-up e le imprese innovative, creando un ecosistema favorevole alla digitalizzazione e alla sostenibilità. L’obiettivo, come sottolineato dal presidente, è quello di rendere l’Abruzzo un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale per le tecnologie green, le soluzioni digitali e l’innovazione industriale. L’incontro ha quindi rappresentato una tappa importante nel percorso di crescita economica e sostenibile della regione.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite una circolare firmata dal Ragioniere dello Stato, Daria Perrotta, ha comunicato alle amministrazioni responsabili delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che le operazioni di rendicontazione dei Milestone/Target relativi alla settima rata devono essere completate entro il 13 dicembre 2024. Questo passaggio è necessario per consentire la presentazione della domanda di pagamento alla Commissione Europea, la quale deve avvenire entro la fine dell’anno.

La settima rata del Pnrr, che ammonta a 21 miliardi di euro, riguarda le misure a titolarità delle amministrazioni centrali. Le attività oggetto della rendicontazione sono legate agli obiettivi in scadenza durante il terzo e quarto trimestre del 2024. La circolare specifica che il rispetto delle scadenze è cruciale per l’ottenimento dei fondi previsti, con l’obiettivo di garantire il regolare flusso di risorse per la realizzazione degli interventi previsti dal Pnrr.

Le amministrazioni sono state quindi invitate a completare le attività di rendicontazione in tempo utile per poter procedere con la richiesta di pagamento, assicurando la continuità del processo di finanziamento e attuazione dei progetti previsti dal piano di ripresa.

Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha annunciato la sua intenzione di invitare il leader israeliano Benyamin Netanyahu in Ungheria, in aperto contrasto con il mandato di arresto emesso nei confronti di quest’ultimo dalla Corte Penale Internazionale (CPI). Orban ha dichiarato che la decisione della Corte non avrà alcun effetto sul territorio ungherese, segnalando la volontà di sfidare apertamente l’autorità dell’organismo internazionale.

Questo gesto riflette il consolidamento dell’alleanza tra Budapest e Tel Aviv, evidenziando la vicinanza politica tra i due leader e la condivisione di una visione comune su molte questioni globali. L’Ungheria, attualmente alla guida della presidenza di turno dell’Unione Europea, rischia però di alimentare tensioni con gli altri Stati membri, che generalmente appoggiano le decisioni della CPI e considerano l’organismo una componente essenziale del diritto internazionale.

La mossa di Orban solleva interrogativi sull’adesione degli Stati membri dell’UE alle norme della giustizia internazionale e sottolinea le crescenti divisioni all’interno dell’Unione su temi fondamentali. Il caso potrebbe rappresentare un test per la coesione europea e per l’influenza della CPI nel perseguire crimini internazionali in un contesto sempre più polarizzato.