Cronaca
Paderno Dugnano | Il 17enne autore della strage familiare: “Ho agito di impulso”
Il 17enne accusato della strage di Paderno Dugnano, che ha portato alla morte dei suoi genitori e del fratello minore, ha dichiarato al suo avvocato di aver agito impulsivamente, senza una riflessione premeditata. Durante un incontro con il suo legale, Amedeo Rizza, nel carcere minorile Beccaria di Milano, il giovane ha espresso il suo dispiacere per le vite spezzate, ammettendo che solo ora sta comprendendo la gravità delle sue azioni.
Il ragazzo ha descritto il suo gesto come un atto di “emancipazione”, motivato da un malessere interiore e dal desiderio di libertà, sebbene non abbia imputato ai familiari responsabilità specifiche. Nonostante ciò, ha riconosciuto di non essere pienamente consapevole al momento del delitto, come dimostrerebbe anche il numero elevato di coltellate inflitte. Il legale ha spiegato che il giovane sta iniziando a prendere coscienza di ciò che ha fatto, anche se non riesce ancora a dare una spiegazione chiara del perché sia arrivato a compiere un gesto così estremo.
L’udienza per la convalida dell’arresto e la custodia cautelare nel carcere minorile è stata richiesta dalla Procura per i minori, con l’accusa di omicidio pluriaggravato, compresa la premeditazione. Tuttavia, la difesa potrebbe contestare quest’ultima aggravante, considerando le dichiarazioni del giovane che sembrano indicare una decisione maturata solo in quella tragica serata.
Nel corso di un secondo interrogatorio, il giovane ha cercato di fornire ulteriori dettagli sugli eventi della notte del delitto, ma ha continuato a sottolineare la sua difficoltà nel spiegare il gesto. Il suo avvocato ha anche menzionato la possibilità di ulteriori accertamenti psicologici e psichiatrici per comprendere meglio cosa abbia scatenato la tragedia.
Il prossimo passo sarà l’udienza di convalida davanti al giudice, durante la quale il giovane dovrà cercare di ricostruire gli eventi e spiegare, se possibile, cosa lo abbia portato a compiere un’azione così devastante.
Cronaca
Aggressione a capotreno sulla Milano-Mortara: passeggero aggredisce la donna per una sigaretta
Un episodio di violenza ha avuto luogo ieri sera su un treno della linea Milano-Mortara, quando una capotreno di 48 anni è stata aggredita da un passeggero. La donna, mentre il convoglio si stava avvicinando alla stazione di Mortara, ha chiesto cortesemente a un giovane di spegnere una sigaretta, ma la sua richiesta è stata respinta in modo sgarbato. Il passeggero, di origini nordafricane, ha reagito con violenza, colpendo la capotreno con degli schiaffi.
La situazione è degenerata rapidamente e la donna ha immediatamente allertato i carabinieri chiamando il 112. Nonostante l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, l’aggressore è riuscito a scendere dal treno e a fuggire prima dell’arrivo dei carabinieri, che sono intervenuti alla stazione di Mortara.
Le indagini sono in corso per identificare l’aggressore, mentre l’episodio solleva preoccupazioni sul tema della sicurezza sui mezzi pubblici, dove già da tempo si registrano episodi di violenza nei confronti di lavoratori del settore.
Cronaca
Sequestro di beni per oltre 7 milioni di euro a Rimini: operazione contro la criminalità organizzata
I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno eseguito un importante sequestro patrimoniale nei confronti di un individuo italiano, residente stabilmente nella provincia di Rimini, applicando la normativa antimafia. Il sequestro riguarda porzioni di 4 immobili e 20 terreni, situati tra le province di Rimini e Pesaro-Urbino, con un valore complessivo di oltre 7 milioni e mezzo di euro.
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Rimini, su proposta della Procura della Repubblica. Il tribunale ha ritenuto che l’uomo, condannato in passato per reati come bancarotta fraudolenta e con pendenti accuse di dichiarazioni fraudolente e utilizzo di fatture false, avesse accumulato il suo patrimonio in modo illecito. Le indagini hanno rivelato una marcata sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni in suo possesso, suggerendo che gran parte delle sue risorse derivassero da attività criminali.
Il destinatario del sequestro è stato più volte condannato per reati finanziari e, a seguito delle indagini condotte dalla Polizia Economico-Finanziaria, è emersa una significativa disponibilità di beni, tra cui immobili e aziende, ben al di sopra delle sue dichiarazioni fiscali. Nel 2022 e nel 2023, le Fiamme Gialle avevano già confiscato un patrimonio di circa 14,2 milioni di euro a suo carico, con sentenze divenute irrevocabili.
Il sequestro attuale, oltre a rappresentare un importante passo nel contrasto alla criminalità organizzata, ha anche un valore simbolico e sociale. Restituendo questi beni alla collettività, si compie un’azione di recupero delle ricchezze illecite accumulate, a beneficio della società. I beni sequestrati sono ora stati affidati a un amministratore giudiziario, nominato dal Tribunale di Rimini.
Cronaca
Scoperto laboratorio di produzione di eroina ad Ordona: arrestati due responsabili e sequestrati 14 kg di droga
La Guardia di Finanza di Foggia ha effettuato un’importante operazione contro il traffico di droga, scoprendo un laboratorio clandestino destinato alla produzione di eroina nell’agro di Ordona. L’intervento, che ha portato all’arresto di due uomini, ha permesso di sequestrare 14 chilogrammi di sostanza stupefacente pronta per essere immessa nel mercato illegale, nonché una somma di circa 100.000 euro, trovata in contante.
L’indagine è il frutto di un’attenta attività di monitoraggio e controllo sul territorio da parte dei militari del Gruppo di Foggia. Durante i loro servizi, i finanzieri avevano notato movimenti sospetti da parte di alcuni individui, il che li ha portati a concentrare l’attenzione su una casa di campagna situata nella zona di Ordona. I sospetti si sono rivelati fondati quando, una volta entrati nell’edificio, le forze dell’ordine hanno scoperto che era stata allestita una vera e propria struttura per il taglio, la cottura e il confezionamento dell’eroina.
Nel laboratorio clandestino, i finanzieri hanno trovato attrezzature professionali, tra cui un miscelatore, un forno per la cottura della sostanza e una pressa per confezionare l’eroina in panetti. Questo materiale, utilizzato per rendere la droga pronta per essere venduta, ha permesso di smascherare un’attività illecita ben organizzata.
I due arrestati, che sono stati immediatamente portati presso la casa circondariale di Foggia, risponderanno di vari reati, tra cui produzione e traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione evidenzia l’efficacia del controllo economico del territorio da parte della Guardia di Finanza, impegnata in una lotta costante contro il crimine organizzato e il traffico di droga.
Il sequestro di 14 kg di eroina, una quantità considerevole che avrebbe alimentato il mercato illecito, rappresenta un successo significativo per le forze dell’ordine, che continuano a monitorare e contrastare le attività criminali nel territorio di Foggia e provincia.
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