Connect with us

Tv e Spettacolo

Venezia, Angelina Jolie “Con Maria Callas condivido la vulnerabilità”

Published

on

“Francamente per me il problema è sapere se sono stata brava o no per i fan di Maria Callas e dell’opera. Nel profondo del mio cuore mi auguro di aver convinto coloro che l’hanno sempre amata, perchè non volevo deludere questa donna e la sua memoria”. Così si è espressa Angelina Jolie oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per la presentazione del film in Concorso “Maria” di Pablo Larrain, biopic dedicato alla Callas. “Adesso i miei bambini ascoltano anche l’opera e spero che tante altre persone possano avvicinarsi all’opera anche con questo film. Da ragazzo ero una punk, perciò ascoltavo i Clash molto più di altri generi musicali. Crescendo è arrivata la musica classica, l’opera. Continuo ad ascoltare i Clash ma quando la vita è così piena di dolore e amore a un certo momento arrivano dei suoni che incapsulano questi sentimenti, ed è una cosa unica: l’opera in particolare spiega i nostri moti d’animo”, ha aggiunto Jolie, che ha parlato anche della sua preparazione al ruolo: “Ho fatto pratica per 7 mesi, con Pablo non si fa nulla a metà, lui chiede che il lavoro venga fatto bene e che ci sia preparazione. Ero nervosa, tremavo, Larrain ha iniziato a fare le prove in una stanza e poi anche alla Scala: un processo che mi ha un pò spaventata. Mi sono avvicinata a Maria ascoltandola, lei insegnava e ci sono anche delle registrazioni di Maria mentre lei insegna. Pablo mi ha protetta e mi ha consentito di far entrare le emozioni quando ero pronta. I brani della Callas dicono molto di più di lei di quanto non si penserebbe sul suo mondo. La somma totale di tutte le sue opere la rendono chi è: questo film a sua volta è un’opera”, ha proseguito Jolie, che ha sottolineato che “mi piacerebbe che lei fosse qui oggi per vedere la gentilezza che è stata mostrata nella sua vita. I critici con lei sono stati crudeli e impietosi negli ultimi anni della sua esistenza, lei è morta in grande solitudine e con dolore senza sapere davvero di essere così amata e apprezzata”.
Jolie ha poi fatto una riflessione sul significato della parola diva: “Credo che sia associata a connotazioni negative. Con lei credo di condividere la vulnerabilità”. Anche il regista cileno Pablo Larrain ha parlato del suo amore per la Callas spiegando inoltre la genesi del film: “Sono stato un fan della Callas sin da bambino. Sono sempre stato molto intrigato dal fatto che non ci sono tanti film sull’opera, nonostante sia una forma d’arte importante. Angelina è stata adeguata e fantastica. Questo film è una celebrazione di Maria Callas ed è anche un pò un musical, ha un senso tragico della vita. Le figure di Maria Callas molto spesso finivano con la sua morte in scena. Lei è la somma delle tragedie che ha cantato: il nostro non vuole essere un film dark ma un film su una donna che ha trascorso la sua vita a cantare cercando di prendersi cura di sè stessa e di trovare il proprio destino. Alcune vite come quella di Maria portano a un grande isolamento”. Nel film recitano anche Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, rispettivamente nei ruoli del tuttofare Ferruccio e della governante Bruna.
“Abbiamo subito capito la devozione che Ferruccio sentiva per lei, e abbiamo trasformato quel sentimento in ciò che aveva bisogno il film. Incontrare Maria Callas ti fa assorbire un pò di quella sua luce, la mia sensazione è che lei fosse una regina e non è stato difficile cercare di ritrovare il personaggio con Angelina Jolie. Ferruccio e Bruna erano angeli custodi di Maria Callas e per loro era una regina. Ma nel momento in cui perdono la loro regina allora si domandano chi sono”, ha dichiarato Favino che poi ha aggiunto che “quando ascoltiamo la Callas ascoltiamo le nostre emozioni: pochi artisti riescono a fare questo e spesso sono artisti molto soli perchè nessuno capisce il sacrificio che fanno per arrivare a quel livello”.
-foto xp2 –

Tv e Spettacolo

La Marvel compie 85 Anni

Published

on

By

Il 31 agosto 1939 segna una data storica nel mondo del fumetto con la pubblicazione del primo numero di Marvel Comics, originariamente sotto l’etichetta Timely Comics. Da quel momento, il marchio ha percorso un cammino straordinario, trasformandosi nel 1961 in Marvel Comics e successivamente diventando Marvel Entertainment. Questo cambiamento segna l’inizio di un’epoca che ha rivoluzionato il panorama dell’intrattenimento, specie grazie ai film, consolidando il brand come un pilastro della cultura popolare globale.

Per celebrare questo significativo traguardo di 85 anni, Marvel Entertainment ha condiviso un video commemorativo sui suoi canali social. Il filmato, ricco di emozione e nostalgia, offre uno sguardo al passato e al futuro dell’universo Marvel, mettendo in luce non solo i successi cinematografici e le serie TV, ma anche il contributo fondamentale di Stan Lee, il cui genio creativo ha dato vita a innumerevoli eroi e storie che hanno affascinato lettori e spettatori di tutte le generazioni.

Il video include una serie di sequenze inedite dei film e delle serie TV che i fan attendono con grande ansia. Tra le produzioni future mostrate ci sono Thunderbolts, Captain America: Brave New World, Devil: Rinascita e Ironheart. Ogni clip offre uno scorcio emozionante di ciò che ci aspetta nei prossimi anni, con particolare attenzione alla trasformazione di Hulk Rosso, interpretato da Harrison Ford. Questo personaggio, che farà il suo debutto in Thunderbolts e tornerà anche in Captain America: Brave New World, è destinato a giocare un ruolo chiave nelle trame future dei film a seguire.

La reazione del pubblico al video è stata entusiasta: in meno di 24 ore, il filmato ha ottenuto oltre 700.000 like, dimostrando quanto i fan siano affezionati e ansiosi di scoprire le nuove avventure dell’universo Marvel. Questo entusiasmo riflette l’enorme impatto culturale che Marvel ha avuto e continua ad avere nel mondo del cinema e dei fumetti.

Nel corso degli anni, Marvel ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano nel panorama cinematografico globale. Dal lancio di Iron Man nel 2008, che ha segnato l’inizio dell’era dell’Universo Cinematografico Marvel (MCU), fino ai recenti successi come Deadpool & Wolverine, il brand ha accumulato una serie di trionfi sia al botteghino che nella critica. Avengers: Endgame, ad esempio, è uno dei film con il maggiore incasso di tutti i tempi, superando i 2,7 miliardi di dollari a livello internazionale e dimostrando la forza e l’appeal duraturo del marchio.

Il successo però, non si limita solo ai film; le serie TV hanno anch’esse contribuito a espandere e approfondire l’universo narrativo, offrendo ai fan nuove storie e personaggi da esplorare. La capacità di Marvel di reinventarsi e di mantenere il proprio fascino nel corso degli anni è una testimonianza della sua resilienza e della sua abilità nel catturare l’immaginazione del pubblico. Con nuove produzioni all’orizzonte e un’eredità così ricca, il futuro di Marvel sembra essere tanto luminoso quanto il suo passato è stato influente, nel mondo del fumetto e non.

Continue Reading

Tv e Spettacolo

Alla Mostra di Venezia “Babygirl”, Nicole Kidman e la sessualità sottomessa

Published

on

By

L’argomento del giorno al Lido è il sesso, nella sua variante specifica della sottomissione… Il mondo ha ben altri problemi, si direbbe, ma alla 81 Mostra del Cinema oggi è di scena Nicole Kidman con “Babygirl” e tutte le attenzioni vanno a lei e al ruolo programmaticamente estremo che ha interpretato in questa opera terza dell’attrice e regista olandese Halijna Reijn, presentata in Concorso. Produzione americana, indipendente ma griffata, il film sta dalle parti delle spinte erotiche di “50 sfumature di grigio”, ma ciò che si rimpiange probabilmente è la mano di un altro olandese, quel Paul Verhoeven col quale Halijna Reijn ha lavorato (in “Black Book”), del quale in questo film subdolamente moralista manca l’autentica e profonda trasgressività. Ormai difficilmente riconoscibile, Nicole Kidman entra in scena con un orgasmo in primo piano, culmine di un amplesso col marito Antonio Banderas, che è un regista teatrale e un uomo ampiamente sensibile e corretto, che però, rivelerà lei, non le fa avere un vero amplesso da anni… Tant’è che, per dare la misura della trasgressione cui il film ci spinge, lei completa la seduta nell’altra stanza, guardando video porno online…
La donna si chiama Romy ed è la potente AD di un’impresa di automazione aziendale: registra video motivazionali e promozionali a spron battuto e guida il suo staff femminile con determinata cordialità, mentre a casa fa la mamma e la moglie perfetta. Senonchè tra gli stagisti appena arrivati in azienda ce n’è uno di nome Samuel (è il notevole inglese Harris Dickinson, visto in “Triangle of Sadness”) che turba la sua attenzione, forse per i suoi modi sobriamente introversi o per lo sguardo determinato e seducente con cui la fissa e la cerca. Sarà che il ragazzo ha intuito una cosa di Romy che lei stessa ancora non sa, ovvero che dietro l’immagine della donna di potere, che gestisce il comando con affabile puntualità e correttezza, c’è una donna che desidera essere sottomessa, comandata con determinata e controllata volgarità. Tra i due inizia così un gioco di attrazione e seduzione che vede Romy timorosa di concedersi ai suoi desideri rimossi e sospettosa nei confronti di quel ragazzo che potrebbe rovinarle la carriera e la vita. E’ lei la “Babygirl”, la “piccolina” del titolo, fragile e insicura di fronte a Samuel, che nonostante la sua giovane età e la sue origini più umili ha il controllo delle proprie emozioni, dei desideri e sa perfettamente ciò che vuole, forse proprio perchè non ha nulla da perdere.
Patinato e calibrato come sa essere ogni film indipendente americano di rango, “Babygirl” aggiunge poco alla filmografia sui rapporti di potere tra datori di lavoro e dipendenti, declinati nella sfera dell’attrazione sessuale. Halijna Reijn scrive e dirige un’opera che tenta di spingersi nella riflessione sul tema del controllo nella società contemporanea, mettendo in campo anche le questioni del potere finalmente affidato alle donne e sui rischi che la correttezza femminile corre nella sua gestione. Il film vuole essere una intrusione nella dimensione del desiderio femminile e della sua libertà di fronte alle pretese dell’uomo, ma cerca anche di offrire una visione liberatoria della sessualità, affidandosi alla neutralità morale delle nuove generazioni. Molto meno trasgressivo di quel che vorrebbe sembrare, “Babygirl” convince poco soprattutto per la banalità con cui sviluppa la metamorfosi della protagonista e per l’incapacità di dare sostanza al personaggio indubbiamente più interessante, Samuel, interpretato con determinazione e equilibrio da Harris Dickinson. Nicole Kidman, dal canto suo, ci mette un certo facile coraggio, ma non riesce a dare sostanza a un personaggio che resta distante dallo spettatore.

foto: IPA Agency

Continue Reading

Tv e Spettacolo

Andrea Bocelli insieme a Karol G in “Vivo por Ella”

Published

on

By

Andrea Bocelli torna oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali con “Vivo Por Ella”, nuova versione in spagnolo di uno dei suoi brani più amati, che vede la partecipazione straordinaria di Karol G, superstar colombiana, due volte vincitrice del Latin Grammy e artista di musica latina più ascoltata in streaming su Spotify degli ultimi 4 anni consecutivi. Il brano, prodotto da David Foster e Zedd (fenomeno della musica globale, già a lavoro con Ariana Grande e Justin Bieber, tra gli altri, e vincitore di un Grammy Award), è tratto dal nuovo album di Bocelli, “Duets”, in uscita il 25 ottobre per Decca Records / Sugar Music, celebrazione del suo trentesimo anniversario di carriera. Pubblicato nel 1995, all’interno del disco “Bocelli”, “Vivo Per Lei” catapultò il tenore al successo in numerosi paesi del Mondo. Il brano, una dichiarazione d’amore verso la musica, ha raggiunto la vetta delle classifiche in Svizzera, Belgio, Francia e Panama, ed è diventato una delle tracce più ascoltate di sempre.
Ora l’amata canzone sta ricevendo nuova vita con “Vivo Por Ella” con Karol G, icona della cultura pop internazionale che vanta 199 certificazioni e 77 miliardi di stream combinati, oltre ad essere nota per la sua capacità di infrangere i record: è diventata la prima artista donna a debuttare al primo posto nella Billboard 200 con un album in lingua spagnola, e ha avuto il più grande debutto di sempre per un album spagnolo di un’artista latina sia su Spotify che su Apple Music. “Ho scoperto Andrea quando ero adolescente. Ero molto connessa alla sua musica, alla potenza della sua voce e al suo modo unico di creare musica – ha detto Karol G – Questa canzone è un grande onore per me: è una canzone che ho sempre amato e quando sono stata invitata a cantare “Vivo Por Ella” mi sono sentita come se fossi tornata a casa. E’ una canzone che sento davvero dentro di me, sento che sarà un punto speciale della mia carriera”. Il prossimo album di Andrea Bocelli, “Duets”, nato per celebrare il suo trentesimo anniversario nella musica, contiene molte delle sue collaborazioni più amate insieme a nuovi brani. Questa raccolta di 32 tracce abbraccia tutta la sua carriera, e include duetti con Ed Sheeran, Cèline Dion, Sarah Brightman, Dua Lipa, Jennifer Lopez, Giorgia e Luciano Pavarotti, insieme a nuove versioni registrate appositamente per l’album con Shania Twain, Chris Stapleton e Gwen Stefani, Marc Anthony, Sofia Carson, Lauren Daigle, Elisa, Matteo Bocelli e Hans Zimmer.

foto: ufficio stampa Andrea Bocelli

Continue Reading

Le più Lette

Copyright © 2017 Zox News Theme. Theme by MVP Themes, powered by WordPress.