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Cronaca

Pescara | Respinti 4 albanesi, si fingono turisti per entrare in Italia

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L’aeroporto d’Abruzzo è stato teatro di un episodio significativo riguardante il controllo dei viaggiatori provenienti dall’estero. Quattro cittadini albanesi, di età compresa tra i 50 e i 60 anni, sono giunti a Pescara su un volo da Tirana con l’intenzione apparente di visitare l’Italia come turisti. Tuttavia, durante i controlli di frontiera, le dichiarazioni dei viaggiatori non sono sembrate sufficientemente convincenti agli agenti di polizia.

Nonostante la loro affermazione di essere in Italia per turismo, il comportamento e le risposte dei viaggiatori hanno sollevato sospetti. Gli agenti, guidati dal vicequestore Dino Petitti, hanno deciso di effettuare controlli più approfonditi. Durante questi accertamenti, è emerso che i quattro uomini non riuscivano a dimostrare adeguatamente la loro intenzione di soggiornare per motivi turistici. Alla fine, hanno ammesso di essere arrivati in Italia con l’intento di cercare lavoro come autotrasportatori.

Poiché non disponevano dei visti necessari per lavorare, il loro ingresso nel territorio nazionale è stato rifiutato. La polizia di frontiera ha quindi organizzato il loro rimpatrio, inviandoli indietro in Albania tramite un volo in partenza da Roma Fiumicino. Questo episodio evidenzia l’importanza dei controlli di frontiera e delle procedure di verifica per garantire il rispetto delle normative sui visti e l’immigrazione.

Cronaca

Ex membro delle Brigate Rosse Leonardo Bertulazzi arrestato in Argentina ed estradato in Italia

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Leonardo Bertulazzi, un ex membro delle Brigate Rosse in fuga dal 1980, è stato arrestato in Argentina e verrà rimpatriato in Italia. L’uomo, a cui era stato concesso lo status di rifugiato nel 2004, ha visto revocato questo privilegio. Bertulazzi deve scontare una pena di 27 anni di carcere per reati che includono il sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata. Tra le accuse a suo carico, vi è il coinvolgimento nel rapimento dell’ingegnere Piero Costa a Genova nel 1977. Già catturato nel 2002 a Buenos Aires, Bertulazzi era stato poi rilasciato alcuni mesi dopo. In quanto membro della colonna genovese delle Brigate Rosse, è stato condannato per una serie di reati gravi legati alla sua attività con l’organizzazione.

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Cronaca

Gela | Arrestati due cittadini Tunisini, ritenuti responsabili di tentato furto di rame in un’azienda agricola

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Lo scorso 20 agosto, la Polizia di Stato è intervenuta prontamente in contrada Mignechi, nei pressi di Gela, in risposta a una segnalazione giunta al numero di emergenza 112 riguardante un furto in atto. Gli agenti del Commissariato di Gela si sono immediatamente recati sul posto, dove erano già giunti anche il proprietario dell’azienda colpita dal furto.

Durante l’ispezione accurata della zona, gli agenti hanno sorpreso due uomini intenti a rubare fili elettrici dai condotti murati, danneggiando prese e pareti. Alla vista della Polizia, i due hanno tentato una fuga disperata, ma sono stati rapidamente inseguiti e catturati nelle campagne circostanti dagli agenti.

Dopo aver messo in sicurezza i due fermati, un controllo successivo ha portato alla scoperta di un ciclomotore utilizzato dai ladri per raggiungere l’azienda agricola. Il veicolo presentava il telaio abraso e una targa dichiarata smarrita nel 2022, suggerendo ulteriori attività illecite.

Ulteriori accertamenti hanno rivelato che uno dei due uomini era già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, mentre entrambi risultavano essere in condizioni irregolari rispetto alle norme sulla permanenza nel territorio nazionale italiano.

Conclusi gli accertamenti, uno dei due soggetti, un cittadino straniero senza fissa dimora e irregolare, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Gela. L’altro individuo è stato invece condotto al proprio domicilio per essere posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

Entrambi gli arresti sono stati successivamente convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.), confermando così la legittimità delle misure adottate. Questo intervento della Polizia di Stato dimostra ancora una volta l’efficacia e la prontezza delle forze dell’ordine nel contrastare i crimini sul territorio.

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Cronaca

Firenze | Il gioielliere rapinato in via dei neri, ringrazia oggi la Polizia e la Procura

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Questa mattina, il Questore di Firenze, Maurizio Auriemma, ha incontrato la vittima di un episodio di aggressione avvenuto lo scorso 30 aprile all’interno della sua attività commerciale, situata in via dei Neri, nel centro storico della città. L’incontro, avvenuto alla presenza del Vice Questore Aggiunto Serena Pieri, responsabile della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, è stato l’occasione per esprimere la vicinanza e il supporto della Polizia di Stato alla vittima.

Durante la visita, il Questore Auriemma ha consegnato alla vittima una formella in ceramica raffigurante l’aquila, simbolo della Polizia di Stato. Questo emblema, in uso da oltre un secolo, rappresenta la forza, l’autorità e il coraggio, qualità che da sempre contraddistinguono le forze dell’ordine italiane, dal Corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza fino all’attuale Polizia di Stato della Repubblica Italiana.

L’incontro segue l’arresto di tre uomini, nei confronti dei quali la Squadra Mobile ha eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I tre individui sono indagati a vario titolo e in concorso per il grave episodio di aprile, sebbene siano sempre assistiti dalla presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Il Questore Auriemma ha accolto con favore le parole di apprezzamento della vittima per il lavoro svolto dalla Polizia di Stato e ha espresso il suo orgoglio per l’impegno e la dedizione delle donne e degli uomini della Squadra Mobile fiorentina. Ha sottolineato come il loro sacrificio quotidiano e la loro determinazione siano fondamentali per garantire la sicurezza e la giustizia nel capoluogo toscano.

L’aquila, simbolo di forza e coraggio, incarna perfettamente i valori che la Polizia di Stato rappresenta, confermando il ruolo essenziale delle forze dell’ordine nel proteggere e servire la comunità.

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