Connect with us

curiosità

Gennaro Gattuso: racconti di campo e curiosità

Gennaro Gattuso, noto per la sua grinta e il suo spirito combattivo in campo, ha recentemente condiviso alcuni aneddoti sui calciatori con cui ha giocato e contro cui si è confrontato durante la sua carriera. Il racconto di Gattuso è un viaggio tra le stelle del calcio, con una buona dose di ironia e sincerità.

I Più Tecnici e il Genio di Ronaldinho

Alla domanda su chi fosse il giocatore più tecnico con cui abbia mai giocato, Gattuso non ha esitato a elencare alcuni dei più grandi talenti del calcio mondiale. Ha citato nomi come Zvonimir Boban, Leonardo, Andrea Pirlo e, soprattutto, Ronaldinho. Parlando di quest’ultimo, ha sottolineato come il brasiliano facesse cose incredibili con la palla, giocate impensabili per chiunque altro.

Pigri e Scaramantici: Il Lato Nascosto dei Calciatori

Gattuso non si è limitato ai complimenti. Quando gli è stato chiesto chi fosse il giocatore più pigro, ha risposto con un sorriso: Serginho, famoso per il suo stile di gioco rilassato, tipicamente brasiliano. In termini di scaramanzia, Gattuso ha rivelato che Filippo Inzaghi e Alberto Gilardino erano noti per i loro rituali pre-partita, ripetuti ossessivamente. Gattuso, pur essendo meridionale, ha affermato di non avere particolari superstizioni, anche se gli è stato fatto notare che si tocca sempre le parti basse prima di entrare in campo!

Grandi Assist-Man e il Compagno più Genuino

Riguardo al miglior assist-man con cui ha giocato, Gattuso ha indicato Manuel Rui Costa, evidenziando come il portoghese fosse capace di creare passaggi vincenti in continuazione durante i suoi anni al Milan. Il compagno più genuino? Kakha Kaladze, descritto da Gattuso come un ragazzo affidabile e onesto, sempre pronto a supportare i compagni nei momenti difficili.

I Più Grintosi e la Paura di Affrontare Ronaldinho

Parlando di grinta e aggressività, Gattuso ha definito Edgar Davids come il più determinato, un vero leader in campo. Quanto a chi fosse il più duro, ha indicato John Terry, un difensore che non ha mai avuto paura di affrontare nessuno. Tuttavia, se c’è un giocatore che Gattuso avrebbe preferito non affrontare mai, è ancora Ronaldinho. Marcarlo era un incubo, tanto da fargli fare il segno della croce.

Divertimento e Risate: I Compagni più Simpatici

In termini di simpatia, Alessandro Del Piero è stato descritto come un vero comico, capace di far ridere tutti con la sua ironia. E se si parla di coppie comiche, Di Livio e Di Biagio erano gli showmen della Nazionale italiana, sempre pronti a far divertire i compagni con le loro battute.

Ancelotti, Seedorf e Jannacci: Un Mix di Calcio e Musica

Gattuso ha poi raccontato di Carlo Ancelotti, un allenatore solitamente pacato e dialogante, ma che, quando si arrabbiava, faceva tremare anche le mura dello spogliatoio. Ha anche ricordato Clarence Seedorf, che con la sua voce profonda potrebbe tranquillamente cantare come Barry White. Infine, ha espresso il desiderio che il cantautore milanese e milanista Enzo Jannacci gli dedicasse una canzone, poiché la sua musica, a detta di Gattuso, sembra quasi una risata.

La Fortuna di Essere Normale tra i Grandi del Calcio

Concludendo, Gattuso ha riflettuto sulla sua carriera e sulla fortuna di aver giocato con tanti “marziani” del calcio. Ha scherzato sul fatto di avere “i piedi grattugiati dalla sabbia” e di non sapere nemmeno come tirare un calcio d’angolo, ma ha anche sottolineato l’importanza di essere “normale” in un mondo di straordinari. “Per fare una squadra, c’è bisogno anche di gente come me”, ha detto, ricordando che l’impresa eccezionale è, a volte, proprio essere semplicemente se stessi.

curiosità

La Pirateria nell’Adriatico: storia di conflitti, corsari e guerre di corsa

La pirateria nell’Adriatico ha avuto un ruolo significativo nella storia marittima della regione, specialmente durante il periodo medievale e rinascimentale. Questa parte del Mediterraneo, che separa la penisola italiana dalla penisola balcanica, è stata un crocevia di commerci e scambi, ma anche un luogo di conflitti tra potenze marittime e pirati.

Le Repubbliche Marinare italiane, come Venezia, Genova e Ragusa (oggi Dubrovnik), furono attori principali nella pirateria dell’Adriatico. Sebbene queste potenze fossero principalmente orientate al commercio, spesso le loro flotte navali utilizzavano i corsari come un mezzo per proteggere i propri interessi economici e militari. A volte, le operazioni navali legali si trasformavano in veri e propri attacchi di pirateria, soprattutto nei confronti delle navi nemiche. Venezia, ad esempio, non solo si difendeva dai nemici, ma in alcuni casi istituiva vere e proprie guerre di corsa contro le potenze rivali. Genova, pur avendo una minore presenza nell’Adriatico rispetto a Venezia, aveva comunque una flotta capace di svolgere attacchi simili. Ragusa, pur essendo una città più piccola, agiva spesso contro i nemici ottomani e altre potenze della regione.

L’Impero Ottomano, che controllava gran parte delle terre balcaniche, è stato un altro grande attore della pirateria nel Mediterraneo e nell’Adriatico. I corsari ottomani, conosciuti anche come “barbari”, erano temuti per le loro incursioni. Sotto la guida di noti capi pirata come il famigerato Barbarossa, i corsari ottomani compivano raid contro le coste italiane e le rotte commerciali, cercando di destabilizzare l’economia dei rivali e espandere l’influenza ottomana. La presenza dei corsari berberi divenne così rilevante che le incursioni ottomane in Adriatico non erano rare, e la pirateria divenne uno strumento di guerra per il potere ottomano.

Anche la costa balcanica ha visto attivi pirati locali, in particolare gli albanesi e i montenegrini, che depredavano le navi mercantili italiane, sfruttando le difficoltà logistiche e difensive della costa. Le terre balcaniche, sotto il dominio ottomano, erano spesso teatro di conflitti locali, che includevano la pirateria come mezzo di resistenza o per ottenere ricchezze. I pirati dalmati, provenienti dalla regione della Dalmazia (oggi parte della Croazia), furono anch’essi noti per le loro incursioni, particolarmente contro le flotte veneziane, ma anche contro quelle di altre potenze rivali.

Le attività di pirateria non si limitavano solo a operazioni individuali o ad attacchi contro navi mercantili, ma talvolta erano anche parte integrante di conflitti più ampi. Le guerre di corsa, legittimate da lettere di corso emesse dai governi, erano comuni e permettevano a gruppi di pirati di agire contro le potenze nemiche senza incorrere in sanzioni legali, come se fossero una parte della guerra stessa. In questo contesto, la pirateria diveniva un’attività legale e formalizzata, finalizzata a danneggiare economicamente i nemici e a sottrarre risorse.

Il declino della pirateria nell’Adriatico avvenne principalmente a partire dal XVIII secolo, con l’instaurarsi di poteri più centralizzati e il rafforzamento delle flotte imperiali. L’espansione del controllo navale da parte di potenze come la Spagna, l’Austria e la Francia, e l’intensificarsi dei conflitti contro l’Impero Ottomano, ridussero progressivamente lo spazio per le incursioni pirata. La crescente protezione delle rotte commerciali, l’affermazione di leggi internazionali contro la pirateria e l’intensificarsi delle operazioni militari contro i pirati, contribuirono a mettere fine a queste attività illegali.

Nonostante ciò, la pirateria nell’Adriatico ha avuto un impatto duraturo sulla regione, influenzando le politiche marittime, le relazioni internazionali e la sicurezza delle rotte commerciali. Le incursioni pirata, spesso destinate a indebolire i rivali e ad accrescere il potere dei pirati e delle repubbliche marinare, sono state un elemento cruciale nella storia marittima e politica dell’Adriatico.

The post La Pirateria nell’Adriatico: storia di conflitti, corsari e guerre di corsa first appeared on ADN24.

Continue Reading

curiosità

Il Codice dei Pirati: leggi, disciplina e uguaglianza a bordo delle navi corsare

Il codice dei pirati era un insieme di regole che regolavano la vita a bordo e il comportamento degli equipaggi, stabilendo norme che venivano rispettate dai membri. Queste leggi, a volte scritte, altre volte non formalizzate, erano fondamentali per mantenere l’ordine e la coesione tra i pirati. La divisione del bottino era una delle regole più importanti: ogni membro dell’equipaggio riceveva una parte equa del bottino, con alcuni ufficiali che, per il loro ruolo, ricevevano una percentuale maggiore. La disciplina era un altro aspetto fondamentale: il rispetto tra i pirati e l’autorità degli ufficiali era necessario per garantire il buon funzionamento della nave. Tuttavia, la violenza tra i membri era considerata dannosa e veniva evitata, cercando di risolvere i conflitti attraverso la mediazione. Le punizioni per i trasgressori del codice erano severissime, arrivando anche all’amputazione o all’esclusione dall’equipaggio, e in alcuni casi anche alla morte.

Un altro aspetto cruciale era il trattamento dei prigionieri. I pirati trattavano in modo diverso i prigionieri, a seconda della loro importanza: quelli che potevano portare un riscatto venivano tenuti vivi, mentre altri venivano liberati o uccisi. Inoltre, la democrazia tra i pirati era un aspetto che li distingueva dalle altre forme di pirateria. Il capitano veniva eletto dall’equipaggio e, in molte occasioni, le decisioni più importanti venivano prese con il voto dell’intero equipaggio.

Alcuni dei pirati più noti, come Bartholomew Roberts, Edward Teach (Blackbeard) e William Fly, avevano i loro codici, che regolavano la vita a bordo in modo simile. Questi codici erano pensati per garantire una vita più equa rispetto alle rigide gerarchie della marina tradizionale. La vita dei pirati non era priva di rigore, e il codice pirata rappresentava un tentativo di mantenere l’ordine e la giustizia in un contesto altrimenti caotico.

Anche se la pirateria era vista come un atto di ribellione contro l’autorità, il codice dei pirati mostrava come la coesione e l’ordine fossero essenziali per il successo delle imprese dei pirati. Attraverso questo sistema, i pirati cercavano di bilanciare la libertà con la necessità di vivere insieme come una comunità. Il codice dei pirati, quindi, non solo garantiva l’ordine nelle loro azioni quotidiane, ma rifletteva anche la loro visione del mondo, una visione basata sull’uguaglianza, sulla giustizia e sulla condivisione.

The post Il Codice dei Pirati: leggi, disciplina e uguaglianza a bordo delle navi corsare first appeared on ADN24.

Continue Reading

curiosità

L’impatti di meteoriti: un viaggio nel passato con il Meteor Crater

Circa 49.000 anni fa, un asteroide di ferro di dimensioni comprese tra i 30 e i 50 metri colpì l’altopiano del Colorado, in Arizona, generando un’esplosione devastante che scavò circa 175 milioni di tonnellate di roccia. Questo evento catastrofico diede origine al Meteor Crater, una gigantesca cavità dal diametro di 1200 metri. L’impatto, paragonabile a un’esplosione nucleare, ma senza le radiazioni ionizzanti, fu tale da vaporizzare l’asteroide, la roccia circostante e qualsiasi forma di vita nelle immediate vicinanze.

I venti generati dall’esplosione superarono i 1000 km/h, spazzando via la vegetazione entro un raggio di 19 km. Gli animali che si trovavano a soli 4 km dal punto d’impatto morirono, mentre quelli a una distanza di 24 km subirono danni gravi. Nonostante la devastazione, l’evento non provocò un’estinzione di massa, e la ricolonizzazione del territorio avvenne in un periodo relativamente breve, di circa 100 anni.

Oggi, il Meteor Crater rimane uno dei crateri di impatto più impressionanti e meglio conservati al mondo, testimoniando la forza distruttiva che gli asteroidi possono esercitare. Se un simile impatto accadesse oggi, i danni potrebbero essere paragonabili a quelli di un evento catastrofico in grado di distruggere intere città moderne. La potenza di questi impatti è un monito su quanto siano vulnerabili la Terra e la vita umana agli eventi cosmici.

The post L’impatti di meteoriti: un viaggio nel passato con il Meteor Crater first appeared on ADN24.

Continue Reading

Le più Lette

ADN24 © 2025 - Gruppo ADN Italia P.I. 02265930798 Tutti i diritti riservati PRIVACY E COOKIE - REDAZIONE - NOTE LEGALI