Cronaca
Ancona | Arrestati mamma e figlio per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio
In zona Brecce Bianche, un’operazione congiunta tra la Polizia e i Carabinieri ha portato all’arresto di un giovane sospettato di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. L’azione è stata avviata dopo che gli agenti, giunti sotto l’abitazione del giovane, hanno notato il suo comportamento sospetto alla vista delle auto delle forze dell’ordine.
Entrati nell’abitazione, gli operatori hanno immediatamente percepito un forte odore sospetto e hanno proceduto a un controllo più approfondito. All’interno del box doccia, nascosto in un sacchetto contenente indumenti, è stato trovato un barattolo di vetro con una sostanza marrone del peso di quasi 40 grammi. Gli esami effettuati dal Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona hanno confermato che si trattava di cannabinoidi. Inoltre, sono stati trovati un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento della droga.
Durante il controllo, una donna presente nell’abitazione ha cercato di disfarsi di una confezione, lanciandola dalla finestra della camera da letto. La confezione è stata prontamente recuperata dagli agenti e, dopo l’analisi, si è scoperto che conteneva quasi 78 grammi di sostanza stupefacente.
Inoltre, all’interno della camera da letto, è stata trovata una somma di circa 300 euro, suddivisa in diverse banconote, ritenuta provento dell’attività di spaccio. Durante l’operazione, il giovane ha tentato di aggredire gli agenti, ma è stato prontamente immobilizzato grazie all’utilizzo della pistola ad impulsi elettrici.
Il giovane è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e, insieme alla donna, è stato arrestato. Entrambi sono stati condotti agli uffici di via Gervasoni. Questa mattina, all’esito dell’udienza per direttissima, gli arresti sono stati convalidati, e il giovane è stato trasferito al carcere di Montacuto.
Cronaca
Confermato l’ergastolo per Antonio De Pace: omicidio di Lorena Quaranta
È stato confermato l’ergastolo a Antonio De Pace, l’infermiere che il 21 marzo 2020 ha ucciso la sua fidanzata, Lorena Quaranta, una giovane studentessa di Medicina di Furci Siculo (Messina). La sentenza di ergastolo era stata inizialmente annullata dalla Cassazione con rinvio, perché si era ritenuto che i giudici di secondo grado non avessero preso in considerazione lo stato di stress dell’imputato, che avrebbe attribuito la sua condotta alla pressione psicologica derivante dalla pandemia di Covid-19.
Nel nuovo processo, però, la pena dell’ergastolo è stata confermata, con la motivazione che non vi erano elementi sufficienti per attenuare la responsabilità di De Pace. Le motivazioni complete della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e, solo dopo tale deposito, si valuterà se ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione.
I genitori di Lorena, Vincenzo Quaranta e Cinzia Nina, hanno commentato la sentenza con parole di conforto, pur riconoscendo che “questa sentenza non ci restituisce Lorena, ma quantomeno offre il conforto che la giustizia ha dato la risposta che ci aspettavamo”.
Cronaca
Renzo Cristofori ucciso a coltellate: indagini sul vicino di casa
Tragedia a Caprarola, in provincia di Viterbo, dove Renzo Cristofori, netturbino di 68 anni, è stato accoltellato a morte a pochi passi dalla casa che condivideva con la madre anziana. La vittima è stata colpita almeno cinque volte all’addome.
Le indagini puntano su Ian Patrick Sardo, un vicino di casa 31enne, che però si dichiara estraneo ai fatti. “Ero uscito per prendere sigarette da un amico. Non c’entro con la morte di quell’uomo”, ha dichiarato, ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti.
Restano diversi punti oscuri, a partire dall’arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi per chiarire il movente e verificare le responsabilità.
L’intera comunità è sotto shock per l’efferatezza dell’omicidio, avvenuto in un contesto di apparente normalità. Nel frattempo, gli inquirenti lavorano senza sosta per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare luce su questa drammatica vicenda.
Cronaca
Incendio in un B&B a Napoli: muore una ragazza di 28 anni
Tragedia nella notte a Napoli, dove un incendio è scoppiato al settimo piano di un palazzo in piazza Municipio, causando la morte di una giovane di 28 anni originaria di Maglie, in provincia di Lecce. Il rogo, divampato in un bed and breakfast, ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.
Secondo le prime informazioni, il corpo della vittima è stato trovato privo di vita nell’appartamento. Le autorità ipotizzano che il decesso possa essere avvenuto per asfissia, ma solo l’autopsia chiarirà con certezza la causa. Tra le possibili origini dell’incendio, si valutano un corto circuito o il malfunzionamento di un elettrodomestico, anche se tutte le piste restano aperte.
La polizia scientifica è al lavoro per effettuare i rilievi e ricostruire la dinamica dei fatti, mentre cresce la commozione per una tragedia che ha scosso la città. Lo stabile, situato in una zona centralissima, è stato evacuato per precauzione durante l’intervento. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità.
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