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Chatbot: Come reagiscono alle fake news?

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La storia dei chatbot gestiti dall’Intelligenza Artificiale è stata caratterizzata dalla preoccupazione che gli algoritmi generativi potessero diffondere fake news tra gli utenti, una preoccupazione supportata da vari studi. Questi algoritmi, addestrati su un vasto corpus di testi online, avevano la capacità di apprendere sia informazioni corrette che errate. Tuttavia, un recente studio condotto da un gruppo di studiosi del MIT di Boston ha ribaltato questa prospettiva.

Thomas Costello, a capo del progetto, ha dimostrato come i modelli linguistici che alimentano chatbot come ChatGPT, Gemini (noto in precedenza come Google Bard) e Copilot (originariamente Microsoft Bing AI) possano influenzare le convinzioni delle persone che credono nelle teorie del complotto, semplicemente interagendo con loro. Questo approccio suggerisce anche quale sia il modo migliore di comunicare con i teorici della cospirazione, individui noti per la loro ferma convinzione nelle loro credenze.

Lo studio, pubblicato su PsyArXiv, ha coinvolto 2.190 seguaci delle teorie del complotto, dalle teorie dei “terrapiattisti” a quelle dei “lunaristi” (persone che negano l’allunaggio), fino a chi crede negli extraterrestri tra noi, negli attentati dell’11 settembre 2001 e nei presunti microchip iniettati con i vaccini per il controllo mentale.

L’esperimento si è svolto in diverse fasi: i partecipanti hanno esposto le loro teorie a ChatGPT, che ha generato un riassunto. Successivamente, il chatbot ha intrapreso una breve discussione con ciascun partecipante, durante la quale il “complottista” ha dovuto ripresentare la sua teoria. Sorprendentemente, nel 20% circa dei casi, gli esaminati hanno cambiato opinione dopo la discussione con il chatbot.

Questi risultati suggeriscono che l’IA possa essere efficace nel far cambiare idea alle persone, in quanto fornisce argomenti persuasivi basati sui fatti, evitando emotività ed empatia. L’approccio ampio e superficiale, tipico di molti esseri umani, non è efficace nel persuadere i teorici del complotto, che tendono ad approfondire le loro convinzioni, anche se erronee. Inoltre, l’IA offre un dialogo su un piano paritario, anziché criticare, il che potrebbe favorire un cambiamento di mentalità.

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Matilde Gioli per campagna Regione Lombardia contro violenza sulle donne

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MILANO (ITALPRESS) – Al via la campagna digital “Nonseisola” lanciata da Regione Lombardia che ha come protagonista una testimonial d’eccezione, Matilde Gioli. “E’ per noi motivo d’orgoglio – sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – affidare al volto di un’attrice molto popolare come Matilde Gioli, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente nel febbraio 2022, insieme agli altri protagonisti della fortunata serie tv ‘DOC-Nelle tue manì. A lei il mio personale ringraziamento per questa importante campagna social”.
La campagna prende il via oggi in vista del palinsesto di eventi regionali previsti per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“Per diffondere una cultura della parità – ha affermato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – quest’anno ho voluto affiancare al nostro impegno istituzionale anche un’iniziativa digital per promuovere, specialmente tra i più giovani, il riconoscimento e la consapevolezza della violenza e della rete dei servizi e delle misure attive in Regione a sostegno delle donne vittime di violenza, qualunque tipo di violenza si tratti. Grazie al contributo di una testimonial d’eccezione, l’attrice Matilde Gioli – un volto amato per la sua professionalità e la sua sensibilità e che si è prestata per questa campagna regionale a titolo completamente gratuito – abbiamo realizzato una campagna di comunicazione sui nostri canali social tesa a coinvolgere un pubblico sempre più vasto e per testimoniare il valore della parità”.
(ITALPRESS).
-Foto: canale Facebook Regione Lombardia-

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Tutela del diritto allo studio: nuovo protocollo di intesa tra regione Valle d’Aosta e GdF

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Il 14 novembre 2024, la Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Comando Territoriale della Guardia di Finanza hanno siglato un importante protocollo di intesa volto a proteggere il diritto allo studio e garantire l’equità sociale. Questo accordo si inserisce tra le iniziative della regione finalizzate a supportare le fasce più deboli della popolazione, che necessitano di un accesso effettivo alle risorse pubbliche destinate all’istruzione.

Il protocollo è stato firmato dal Dott. Danilo Riccarand, responsabile della Struttura Politiche Educative della Regione, e dal Col. Nicola Bia, Comandante Territoriale della Guardia di Finanza. La collaborazione prevede che, nei prossimi tre anni, la Regione fornisca alla Guardia di Finanza informazioni qualificate su eventuali irregolarità nell’uso delle risorse pubbliche destinate agli studenti, in particolare per quanto riguarda le borse di studio universitarie.

La Guardia di Finanza, come forza di polizia economico-finanziaria specializzata nella tutela della spesa pubblica, avrà il compito di monitorare e verificare la veridicità delle documentazioni presentate da chi richiede questi fondi. L’obiettivo è prevenire frodi e abusi, assicurando che le borse di studio siano destinate a studenti che ne abbiano effettivamente diritto, in modo da evitare che risorse preziose vengano distolte da chi ne ha realmente bisogno.

Questa nuova collaborazione si inserisce in un più ampio piano nazionale contro gli abusi economico-finanziari e mira a rendere più trasparente l’uso delle risorse pubbliche. Si tratta di una misura fondamentale per garantire che gli studenti meritevoli, anche se privi di mezzi economici, possano continuare a beneficiare di opportunità educative senza il rischio che fondi pubblici vengano mal gestiti o sottratti.

Il protocollo, che si ricollega a un accordo analogo firmato a livello nazionale lo scorso 5 giugno tra il Ministero dell’Università e Ricerca e il Comando Generale della Guardia di Finanza, rappresenta un passo importante per la Regione Valle d’Aosta nella lotta contro le irregolarità economico-finanziarie e nel rafforzamento delle politiche a sostegno del diritto allo studio.

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Scioperi, Salvini “Senza rispetto delle norme limiterò fascia oraria”

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ROMA (ITALPRESS) – “In 25 mesi di governo sono stati proclamati 518 scioperi, di cui 374 realmente effettuati: parliamo della media più alta degli ultimi sette governi, durante il governo Renzi forse i sindacati erano più distratti perchè gli scioperi furono appena 280. Sono dati che inducono a una riflessione, sia sulla tutela dei lavoratori sia sull’impatto per gli utenti”.
Così il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. durante il question time al Senato. “E’ assolutamente legittimo rivendicare salari migliori e più sicurezza e su questo stiamo lavorando in legge di bilancio. Auspico – ha aggiiunto – che i sindacati possano rivalutare le modalità degli scioperi programmati nelle prossime settimane per garantire il diritto al lavoro, alla salute e allo studio di milioni di cittadini incolpevoli: qualcuno invita alla rivolta sociale, se i prossimi scioperi non dovessero rispettare le norme interverrò personalmente per limitare la fascia oraria attuando in caso anche la precettazione”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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