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Cronaca

Rimini | Molestie a studentessa: chiesto un anno per un prof

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La Procura della Repubblica di Rimini ha richiesto la condanna a un anno di reclusione per un professore delle medie residente all’Aquila, accusato di adescare ragazzine sui social. L’uomo, 45 anni, è difeso dall’avvocato Francesco Valentini. Nel 2019, come riportano i quotidiani locali, avrebbe intrattenuto una relazione platonica con una 15enne riminese. La madre della ragazza aveva scoperto che la figlia si scattava foto nude col cellulare e le inviava a vari contatti. La denuncia della madre è stata quindi trasmessa alla Procura distrettuale di Bologna, che è riuscita a risalire all’identità di tre persone. Tra i contatti maschili dell’adolescente riminese c’era anche quello del professore di lettere alle medie, il quale è stato coinvolto nell’inchiesta. Durante la perquisizione dell’abitazione del professore, la polizia postale ha sequestrato un telefono cellulare, un computer portatile, un hard disk e altri supporti informatici. Tuttavia, secondo l’avvocato difensore, non sono state rinvenute foto della ragazzina riminese nei file sequestrati, e le accuse si basano solo su chat. Nel 2019, la polizia aveva scoperto anche foto e screenshot di frasi a luci rosse copiate in una chat di Instagram, oltre a filmati con minorenni. In particolare, è emerso un breve video in cui veniva ripreso un alunno di una scuola dove l’insegnante aveva lavorato, seduto con le mani legate dietro. Tuttavia, questo procedimento è stato definitivamente archiviato dal Tribunale di Rieti a causa di un equivoco chiarito dallo stesso ragazzo ritratto nel video. L’udienza a Rimini è stata aggiornata al 21 ottobre per repliche e sentenza

Cronaca

Sequestro di 62.000 litri di benzina di contrabbando a Udine

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Le Fiamme Gialle di Udine hanno sequestrato 62.000 litri di prodotto da taglio di benzina di contrabbando presso la barriera autostradale A23 di Ugovizza (UD), denunciando due autotrasportatori polacchi. I controlli, parte di un’operazione contro il contrabbando di idrocarburi, hanno rivelato che i camion provenivano dalla Slovacchia e trasportavano un prodotto dichiarato come “Softening Component”, ma successivamente identificato come benzina, soggetta ad accise.

Le risposte vaghe dei conducenti e la documentazione incompleta hanno sollevato sospetti. Le analisi chimiche hanno confermato che il prodotto era un “designer fuel”, una miscela non soggetta ad accisa ma con caratteristiche simili alla benzina o al gasolio. Il sequestro ha evitato una frode fiscale di oltre 60.000 euro e ha sottolineato i danni delle frodi alle accise e l’infiltrazione della criminalità organizzata nei traffici illeciti di prodotti petroliferi.

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Cronaca

Como: sequestrate 15 pellicce, tra cui due di specie protette, al valico di Lanzo d’Intelvi

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ADN24

Continuano i controlli serrati lungo il confine tra Italia e Svizzera da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e della Guardia di Finanza (GdF) di Como. Nel corso di un’operazione congiunta al valico di Lanzo d’Intelvi, è stato fermato un cittadino italiano, classe 1985 e residente a Napoli, che trasportava 15 pellicce, di cui due realizzate con pelli di specie animali in via di estinzione, protette dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.).

Durante il controllo, l’uomo ha dichiarato di trasportare pellicce di scarso valore acquistate a Lugano per circa 600 franchi svizzeri. Tuttavia, le dichiarazioni sono apparse subito contraddittorie: la ricevuta d’acquisto indicava solo 12 pellicce, mentre il carico effettivo ne conteneva 15. Inoltre, il comportamento nervoso del conducente ha indotto i militari a effettuare verifiche più approfondite.

Tra le pellicce rinvenute, gli esperti della Squadra C.I.T.E.S. della GdF, insieme ai funzionari dell’ADM, hanno identificato due esemplari particolarmente rilevanti: uno di pelle di lince (Lynx spp) e uno di giaguaro (Panthera onca). Queste specie sono protette dalla Convenzione C.I.T.E.S., rispettivamente incluse nell’Appendice I e II della Convenzione e nell’Allegato A del Regolamento UE 966/2023.

Le forze dell’ordine hanno denunciato l’uomo a piede libero alla Procura della Repubblica di Como per violazione della normativa italiana sulla protezione delle specie in via d’estinzione (art. 1, Legge n. 150 del 7 febbraio 1992). Inoltre, è stato disposto il sequestro delle pellicce protette in base alle disposizioni della convenzione internazionale.

L’operazione rientra in un dispositivo strutturato di contrasto al traffico illegale di flora e fauna selvatica, un impegno che ADM e GdF portano avanti congiuntamente per proteggere la biodiversità e salvaguardare specie animali a rischio di estinzione. Questa collaborazione si basa sul Protocollo d’intesa firmato nel 2023, che prevede il coordinamento delle attività di controllo negli spazi doganali.

Le pellicce sequestrate e le accuse rivolte al responsabile evidenziano l’importanza di monitorare rigorosamente i traffici al confine, soprattutto quando si tratta di beni che violano la normativa internazionale sulla conservazione delle specie.

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Cronaca

Ancona: arrestato per spaccio un trentenne marocchino durante controlli della Guardia di Finanza

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La Guardia di Finanza di Ancona ha intensificato i controlli per il contrasto al traffico di stupefacenti nella provincia dorica, ottenendo un risultato significativo con l’arresto in flagranza di reato di un trentenne marocchino nel Comune di Chiaravalle. L’operazione, condotta dai militari della Compagnia di Falconara Marittima durante un controllo notturno, ha portato alla scoperta di una significativa quantità di droga e al sequestro di materiale utile all’attività illecita.

Il fermo è scattato dopo che il conducente, privo di patente e con un veicolo non revisionato, ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine per il suo comportamento nervoso. Le verifiche hanno rivelato precedenti specifici per spaccio e un provvedimento di rintraccio pendente per notifica di allontanamento da luoghi pubblici.

Durante la perquisizione del veicolo, i militari hanno trovato 300 grammi di hashish. Una successiva ispezione personale ha portato al sequestro di 30 grammi di cocaina nascosti nella giacca e di 600 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Le operazioni si sono poi estese alla residenza dell’indagato a Jesi, dove sono stati rinvenuti un ulteriore quantitativo di cocaina e un bilancino di precisione.

L’arresto è stato convalidato dal giudice, che ha disposto l’obbligo di dimora a Jesi con divieto di uscire di casa nelle ore notturne.

Questa operazione sottolinea il ruolo cruciale della Guardia di Finanza nella lotta al traffico di stupefacenti, elemento centrale per garantire la sicurezza pubblica e tutelare la salute collettiva. Rimane ferma la presunzione di innocenza dell’indagato fino a un’eventuale condanna definitiva.

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