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Cronaca

Milano | Città invasa dalle api: ecco il perchè

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Cciami di api invadono la città in questa giornata di sabato 11 maggio, la prima vera giornata di caldo estivo. In poche ore, i vigili del fuoco hanno affrontato sei interventi in diverse vie della metropoli lombarda e dell’hinterland, tutti riguardanti gli insetti impollinatori.

Il primo caso è stato segnalato in piazza Assunta a Milano, nella zona del Vigentino, seguito da altre cinque chiamate tutte per lo stesso motivo: via Padova a Legnano, via Montenevoso a Rho, viale Previdenza a Cusano Milanino, via Oberdan a Parabiago e largo Ungaretti ad Arese.

“Si tratta di una sciamatura, un evento che fa parte del ciclo vitale annuale dell’alveare ed è il modo in cui le famiglie di api si riproducono”, ha spiegato anni fa a MilanoToday Giampaolo Palmieri, direttore dell’Apas (associazione produttori apistici della provincia di Sondrio).

In dettaglio, “L’ape regina più anziana lascia l’alveare già stabilito in favore della nuova regina che deve nascere”, ha continuato Palmieri. “Così lo sciame si divide e le api operaie decidono se rimanere con la nuova regina nel vecchio alveare o seguire la vecchia regina per colonizzare nuovi territori. Durante questo processo, le api inviano esploratrici per individuare il luogo adatto, comunicando poi la scelta allo sciame. È in questo momento che avviene la migrazione”.

Questo fenomeno non rappresenta un pericolo per le persone: “Durante la sciamatura, le api trasportano circa il 50% delle risorse di miele dell’alveare, necessarie per la costruzione della nuova base; raramente sono aggressive nei confronti delle persone. La situazione può cambiare se lo sciame ha affrontato un lungo volo”.

La sciamatura è tipicamente primaverile, durando di solito due o tre settimane, e dipende dalle condizioni meteorologiche. Tuttavia, possono verificarsi anche sciamature fuori stagione, di solito in estate, causate da problemi sanitari.

Cronaca

Varese | Arrestati due pusher con oltre 2 kg di cocaina e hashish

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ADN24

Il 17 dicembre scorso, la Polizia di Stato di Varese ha portato a termine un’importante operazione contro lo spaccio di droga, arrestando due uomini, un cittadino albanese di 26 anni e un italiano di 24 anni, entrambi con precedenti penali. I due sono stati trovati in possesso di circa 2 chilogrammi di cocaina, in parte ancora da suddividere in dosi, e quasi 100 grammi di hashish.

L’arresto è scaturito grazie a un attento lavoro di monitoraggio da parte della Squadra Mobile, impegnata quotidianamente nel controllo del territorio. Nel tardo pomeriggio di martedì, una pattuglia ha notato un’utilitaria che compiva manovre sospette, tipiche del traffico di sostanze stupefacenti. L’auto, seguita con discrezione, si è diretta verso una palazzina alla periferia della città, dove è salito un giovane albanese già noto per precedenti legati alla droga. Dopo aver fermato il veicolo, gli agenti hanno trovato all’interno una scatoletta contenente decine di dosi di cocaina, oltre a denaro contante, ritenuto provento dello spaccio.

Le perquisizioni domiciliari successive hanno permesso di sequestrare il grosso della sostanza stupefacente, con circa 2 chilogrammi di cocaina, un centinaio di grammi di hashish, telefoni e altri documenti che attestavano l’attività di spaccio. I due arrestati sono stati associati alla casa circondariale locale, e il GIP, durante l’interrogatorio di convalida, ha disposto la misura cautelare in carcere.

Questa operazione si inserisce in una serie di interventi intensificati dalla Questura di Varese per contrastare il fenomeno dello spaccio al dettaglio, spesso effettuato attraverso consegne a domicilio con auto guidate da giovani, prevalentemente stranieri. Recentemente, la Polizia ha effettuato arresti simili, tra cui un’operazione significativa nel mese di giugno, denominata “OPERAZIONE GRANTURISMO 2023”, che ha portato all’esecuzione di nove misure custodiali.

Il contrasto al traffico di droga e la protezione dei cittadini restano priorità per le forze dell’ordine, impegnate in una continua azione di prevenzione e repressione del crimine.

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Cronaca

Lecce | Sequestrati oltre un milione di articoli pirotecnici: imprenditore denunciato

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ADN24

Nell’ambito dei servizi intensificati di controllo economico del territorio durante il periodo natalizio, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno portato a termine una significativa operazione contro il commercio illecito di articoli pirotecnici. A seguito di un’attività investigativa mirata, le unità specializzate “Baschi Verdi” del Gruppo di Lecce hanno scoperto un ingente quantitativo di materiale esplodente all’interno di un magazzino situato nella periferia della città.

Nel magazzino, utilizzato da un’attività commerciale che vendeva articoli per la casa, abbigliamento e giocattoli, sono stati sequestrati oltre un milione e quattrocentomila pezzi di fuochi d’artificio, per un peso complessivo di circa 8,4 tonnellate. I prodotti, pronti per la vendita durante le imminenti festività natalizie, erano conservati in condizioni estremamente pericolose, mischiati con altri articoli infiammabili come alcool e bombolette di gas, creando un rischio elevato per la sicurezza pubblica.

L’imprenditore, per eludere i controlli e aggirare le normative che limitano la detenzione di materiale esplodente, aveva acquistato piccole quantità di pirotecnici, restando sotto le soglie consentite, ma ripetendo gli acquisti nell’arco della stessa giornata. Questa strategia gli ha permesso di accumulare illegalmente un quantitativo molto maggiore di quello permesso.

A seguito del sequestro, il titolare dell’attività è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per illecita detenzione, importazione e fabbricazione di materiale esplodente in quantità superiori a quelle legali. Le operazioni delle Fiamme Gialle si inseriscono in un più ampio impegno volto a tutelare la sicurezza dei cittadini e a garantire un mercato equo e sicuro, a favore degli operatori economici che rispettano le leggi.

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Cronaca

Crispiano (TA) | Furto aggravato: arrestati tre uomini, uno riesce a fuggire

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ADN24

Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, tre persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato con l’accusa di furto aggravato, dopo un’operazione che ha coinvolto anche un poliziotto fuori servizio. Il fatto è accaduto nel comune di Crispiano, quando un agente della Questura di Taranto, mentre rincasava a bordo della sua auto, ha notato un comportamento sospetto da parte di un gruppo di uomini.

L’agente ha osservato una Fiat Punto con quattro individui a bordo, tutti travisati con cappucci di lana, scendere dall’auto con grossi sacchi di plastica e dirigersi verso un negozio di alimentari, dove avevano manomesso la porta d’ingresso per entrarvi. Convinto che si trattasse di un furto in corso, il poliziotto ha subito allertato il Numero Unico delle Emergenze (NUE 112), scendendo poi dalla sua auto per avvicinarsi alla vettura sospetta.

Poco dopo, l’arrivo dei Carabinieri ha permesso di fermare tre dei quattro sospetti, che, resisi conto di essere stati scoperti, hanno abbandonato la refurtiva e cercato di scappare a piedi. Un quarto individuo, però, è riuscito a fuggire a bordo dell’auto, allontanandosi a grande velocità.

I tre arrestati, tutti residenti a Taranto, sono stati condotti davanti all’Autorità Giudiziaria. Due di loro, un 46enne e un 23enne, sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre il terzo, un 31enne, è stato associato alla Casa Circondariale. Le indagini sono ancora in corso e, come previsto dalla legge, gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva.

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