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I diritti umani dei lavoratori sono tra i più calpestati al mondo

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Il rapporto del CIRIGHTS Data Project evidenzia che i diritti dei lavoratori sono tra i diritti umani meno protetti a livello globale. La ricerca, che valuta annualmente il rispetto di 25 diritti universalmente riconosciuti da parte dei governi di 195 Paesi, sottolinea che anche nei Paesi più avanzati ci sono violazioni dei diritti dei lavoratori, sebbene in misura minore rispetto ad altri Paesi.

Secondo l’analisi pubblicata sulla rivista Human Rights Quarterly, Paesi come Canada, Svezia, Nuova Zelanda, Norvegia e Portogallo sono quelli in cui i diritti dei lavoratori sono maggiormente tutelati, mentre Paesi come Iran, Siria, Corea del Nord, Cina e Iraq sono quelli in cui sono più frequentemente violati.

Tuttavia, indipendentemente dalle differenze geografiche, è importante notare che i diritti essenziali dei lavoratori, come il diritto di formare sindacati e di negoziare collettivamente, sono spesso violati in una certa misura in tutto il mondo.

Secondo David Cingranelli, co-direttore del progetto, i governi tendono a proteggere i diritti dei lavoratori solo se vengono garantiti i diritti di sindacato e di contrattazione collettiva. Tuttavia, a livello globale, i diritti di accesso stanno diminuendo.

Le disuguaglianze economiche crescenti e la competizione economica globale hanno portato i governi a favorire le grandi compagnie industriali a discapito dei diritti dei lavoratori. Inoltre, nelle economie meno sviluppate, le grandi compagnie agricole, petrolifere e minerarie riescono ancora a prevalere sui diritti dei lavoratori.

In conclusione, nonostante progressi in alcuni Paesi, i diritti dei lavoratori rimangono vulnerabili e soggetti a violazioni, specialmente quando entrano in conflitto con gli interessi economici delle grandi aziende.

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Agenzia delle Entrate: in arrivo 3 milioni di lettere per verifiche su omissioni e irregolarità fiscali

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ADN24

L’Agenzia delle Entrate invierà a circa tre milioni di contribuenti comunicazioni relative a discrepanze riscontrate nei redditi e nelle tasse dichiarate. Le lettere, che saranno recapitate nelle case o nelle caselle di posta elettronica certificata, sono avvisi preliminari che indicano omissioni o incongruenze sui dati fiscali, invitando i destinatari a verificare la propria posizione.

Le comunicazioni riguardano principalmente irregolarità comuni, come la mancata dichiarazione delle partite IVA o anomalie nei cosiddetti Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), un sistema che valuta la congruità della dichiarazione fiscale. Questi avvisi di compliance non costituiscono accertamenti fiscali veri e propri, ma rappresentano una prima fase nella quale i contribuenti hanno la possibilità di correggere eventuali errori prima di incorrere in sanzioni più gravi.

Se si riceve una lettera di compliance, l’Agenzia delle Entrate offre la possibilità di regolarizzare la propria posizione tramite il “ravvedimento operoso”. In questo caso, il contribuente dovrà inviare una dichiarazione integrativa, correggendo le informazioni contestate e pagando le imposte dovute, insieme agli interessi calcolati dal giorno in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato. Le sanzioni per le irregolarità verranno applicate in misura ridotta, ma dovranno comunque essere saldate attraverso il modello F24, senza possibilità di rateizzazione.

Questa misura consente ai contribuenti di sanare le proprie posizioni fiscali in modo relativamente semplice, evitando accertamenti e le sanzioni più severe.

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Commemorazione delle vittime del terremoto del 1980: I Ministri Piantedosi e Musumeci al Parco della Memoria di Sant’Angelo dei Lombardi

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ADN24

Il 23 novembre 1980, l’Irpinia fu colpita da un devastante terremoto che causò la morte di oltre 2.500 persone, lasciando un segno indelebile nella storia e nella memoria collettiva del nostro Paese. Per commemorare le vittime di quella tragedia, oggi, 24 novembre, i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Protezione Civile, Nello Musumeci, si sono recati al Parco della Memoria di Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei centri più colpiti dal sisma.

La cerimonia si è svolta con grande sobrietà e commozione: i due ministri hanno deposto una corona di fiori sulla Lapide in memoria delle vittime del terremoto. Questo gesto simbolico ha rappresentato un momento di riflessione sul dramma che ha segnato la vita di migliaia di famiglie e una occasione per rinnovare l’impegno delle istituzioni nella prevenzione e gestione dei rischi sismici. In particolare, il Parco della Memoria è un luogo dedicato alla memoria storica, dove sono raccolti i ricordi delle vittime e delle difficoltà vissute dalla popolazione in quei giorni tragici.

Il terremoto del 1980 è stato uno degli eventi più devastanti nella storia recente d’Italia, ma ha anche avuto un impatto profondo sulle politiche di protezione civile e di ricostruzione. La visita dei ministri ha avuto il valore di sottolineare non solo il dolore per una tragedia che non deve essere dimenticata, ma anche la necessità di continuare a lavorare su un piano di sicurezza e prevenzione per ridurre i rischi nelle aree vulnerabili, migliorando la resilienza delle comunità.

La presenza di Piantedosi e Musumeci al Parco della Memoria è stata quindi un segno di rispetto e di impegno per le generazioni future, affinché tragedie come quella del 23 novembre 1980 non accadano più.

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Il ritorno della primavera anticipata: un ribaltone meteo in arrivo

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ADN24

Dopo un periodo di gelo che ha colpito gran parte dell’Italia, le temperature sono pronte a risalire, portando con sé un cambiamento significativo nelle condizioni meteo. Le previsioni parlano di massime che torneranno a toccare i 20°C, anche al Centro-Nord. Questo cambiamento avverrà proprio mentre l’Italia si prepara a entrare nella sua fase autunnale più mite.

Secondo il meteorologo Mattia Gussoni, esperto del sito iLMeteo.it, questo rialzo termico segnerà l’inizio di una lunga fase di temperature superiori alla media. Infatti, le previsioni stagionali, fornite dal centro meteo europeo Ecmwf, suggeriscono che dicembre inizierà con temperature più alte di almeno 2°C rispetto alla media storica.

L’Italia sarà caratterizzata da un periodo di temperature più miti, con massime che supereranno i 20°C in alcune regioni. Dopo il freddo di sabato, che ha portato gelate al Nord e al Centro, domenica 24 novembre segnerà il ritorno di un autunno più caldo e nuvoloso. Sebbene alcune aree del Nord e del Centro vedranno un cielo coperto e qualche pioggia, le temperature torneranno ad essere piacevoli, anche se localmente simili a quelle di fine estate.

Il Sud, invece, avrà cieli sereni e temperature più elevate, che toccheranno i 23-24°C. Nonostante l’inizio di una fase più mite, il tempo rimarrà comunque instabile, con possibili piogge nelle regioni settentrionali e al Centro. Le temperature continueranno a salire grazie all’influenza dei venti miti meridionali.

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