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Cronaca

Cremona | Madre di tre figli si schianta contro l’autocisterna, morta sul colpo

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Uno schianto violentissimo, senza via d’uscita. Agnese Brunelli, una donna di 55 anni e madre di tre figli, ha perso la vita in un drammatico incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di giovedì 9 maggio a Bordolano, nella provincia di Cremona.

L’incidente è avvenuto poco dopo le 17, lungo la strada provinciale Quinzanese: Agnese si trovava al volante della sua Opel quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo del veicolo, scontrandosi frontalmente con un’autocisterna proveniente dalla direzione opposta. L’impatto è stato devastante, riducendo l’auto a un ammasso di lamiere e causando la morte istantanea della donna. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco, l’automedica del 118 di Brescia e l’ambulanza della Croce Verde di Orzinuovi, ma purtroppo ogni tentativo di salvare Agnese è stato vano.

La polizia stradale di Pizzighettone ha effettuato i rilievi del caso per comprendere la dinamica precisa dell’accaduto. La circolazione è stata ripristinata solo dopo diverse ore, una volta che tutto il tratto interessato è stato messo in sicurezza.

Il conducente dell’autocisterna, illeso ma sotto shock, ha raccontato al Corriere della Sera i momenti precedenti all’incidente: “Ho visto quell’auto che invece di seguire la curva è venuta dritta nella mia corsia di marcia. Ho frenato e tentato di evitare l’impatto in ogni modo, ma è stato impossibile. Non ho potuto fare nulla.” Il camionista, abituato a percorrere regolarmente quella strada, ha ribadito di non essere stato influenzato dalle condizioni atmosferiche.

Questa tragedia ha sconvolto le comunità di Manerbio, luogo di nascita di Agnese Brunelli, e di Verolanuova, dove viveva con la sua famiglia. Agnese lascia il marito e tre figli, lasciando un vuoto incolmabile nei loro cuori.

Cronaca

Saletto di Piave (TV) | Furto e frode, due arresti dopo indagini della Squadra Mobile di Treviso

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ADN24

La Squadra Mobile di Treviso ha portato a termine un’importante operazione che ha portato alla denuncia di due uomini, di 33 e 29 anni, residenti nelle province di Treviso e Venezia, accusati di furto e utilizzo indebito di carte bancomat. L’episodio risale a luglio, quando una coppia trevigiana ha denunciato il furto della propria borsa all’interno della propria auto, parcheggiata vicino al fiume Piave, nel comune di Saletto di Piave.

Il furto si è verificato il 14 luglio scorso: i malviventi, dopo aver forzato la portiera dell’auto, hanno sottratto una borsa di marca contenente documenti, gioielli e una carta bancomat. La carta è stata successivamente utilizzata per prelevare circa 2500 euro. La denuncia della vittima ha dato il via alle indagini, condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura della Repubblica di Treviso.

Gli investigatori, grazie a una serie di attività investigative, hanno ricostruito l’accaduto e identificato i due sospetti. Le perquisizioni domiciliari eseguite nei giorni scorsi nelle abitazioni dei presunti responsabili hanno confermato il loro coinvolgimento nel reato. Tra gli oggetti recuperati durante le perquisizioni figurano la borsa rubata e i capi di abbigliamento indossati dai due uomini mentre compivano i prelievi in uno sportello bancomat a Maserada Sul Piave.

La refurtiva, inclusi gli oggetti rubati, sarà restituita ai legittimi proprietari, mentre la Polizia di Stato prosegue il suo impegno nel contrasto ai reati predatori, intensificando le operazioni di prevenzione e repressione sul territorio.

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Cronaca

Latina | Rissa a Terracina, scattano i DASPO Urbani per 5 responsabili

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La Polizia di Stato di Latina continua a intensificare il controllo dei fenomeni di violenza nelle zone della movida e nei locali pubblici della provincia. A seguito di un’incidente violento verificatosi quest’estate a Terracina, il Questore di Latina ha deciso di applicare cinque provvedimenti di DASPO Urbano, ciascuno della durata di tre anni, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di rissa e lesioni personali.

I fatti risalgono alla serata del 7 agosto scorso, quando il Commissariato di P.S. di Terracina è intervenuto a seguito di una segnalazione di rissa nei pressi di un bar situato in Viale della Vittoria, una zona centrale della città. Grazie alla rapida raccolta di testimonianze e all’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza dell’esercizio commerciale, gli agenti sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda e a identificare i coinvolti.

La rissa è esplosa da una lite tra due persone, ma ben presto è degenerata, coinvolgendo altri soggetti, legati ai due litiganti. La violenza ha avuto luogo davanti agli occhi dei passanti, che hanno assistito a una scena di caos, con tavoli e sedie rovesciati. La situazione è continuata su Viale della Vittoria, dove i cinque coinvolti si sono colpiti reciprocamente con calci e pugni.

Come misura per contrastare la crescente violenza nei luoghi pubblici, sono stati applicati i DASPO Urbani, una forma di provvedimento restrittivo che, seppur originariamente pensata per prevenire disordini nelle competizioni sportive, è stata estesa anche alla movida cittadina. Questi provvedimenti impediscono ai cinque individui coinvolti di accedere a locali pubblici o luoghi di intrattenimento, come pub, bar, ristoranti e discoteche, all’interno del centro di Terracina, per un periodo che va dai sei mesi ai tre anni.

Nel caso di violazione del divieto, le sanzioni previste vanno dalla reclusione da 1 a 3 anni, con una multa che può variare tra i 10.000 e i 24.000 euro. Il provvedimento mira a ridurre i casi di violenza nelle aree di maggiore affluenza e a garantire maggiore sicurezza per i cittadini e i turisti.

Le cinque persone coinvolte sono state denunciate in stato di libertà per i reati di rissa e lesioni personali. L’intensificazione dei controlli e l’applicazione di misure preventive come il DASPO Urbano sono segnali di una crescente attenzione alle problematiche della sicurezza pubblica, in particolare nelle zone con una forte concentrazione di locali e giovani.

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Cronaca

Grosseto | Arrestati due spacciatori e denunciato per possesso illegale di armi

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ADN24

Il 13 novembre, nell’ambito di un’attività mirata alla lotta contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato ha arrestato due persone a Grosseto, in una zona centrale della città, tra via Roma e via Don Minzoni, a poca distanza dalla sede del SERD. Gli arresti sono avvenuti a seguito di un’operazione della Squadra Mobile della Questura, che ha sorpreso i due uomini mentre cedevano una dose di cocaina ad un acquirente.

Successivamente, durante la perquisizione personale e dei luoghi, sono state trovate ulteriori sei dosi di eroina e una somma di circa 260 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio. I due arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Grosseto. Dopo l’udienza di convalida, il Tribunale ha disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Le indagini sono ancora in fase preliminare, e quindi i due sono considerati presunti innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.

Pochi giorni dopo, il 16 novembre, sempre nell’ambito di operazioni finalizzate alla prevenzione e repressione di reati, la Polizia ha denunciato un uomo in stato di libertà per possesso illegale di armi e munizioni. In seguito a una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di un revolver calibro 32 e 116 munizioni di vario calibro. L’arma e il materiale sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine. Anche in questo caso, il procedimento penale è ancora in fase di indagini preliminari, e l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino a eventuale condanna definitiva.

Le operazioni portate avanti dalla Polizia di Stato rientrano in un ampio piano di controllo sul territorio per contrastare il traffico di droga e garantire la sicurezza pubblica.

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