Tutti gli occhi puntati verso l’alto, uno spettacolo eccezionale e magico ha illuminato i cieli non solo d’Italia nella serata di ieri. Una potente tempesta solare ha dato vita a spettacolari aurore boreali nella notte tra venerdì e sabato, e c’è la possibilità che il fenomeno si ripeta anche stasera. È stata registrata la prima tempesta geomagnetica “estrema” di livello 5 su 5 dal 2003, secondo il Centro di previsione meteorologica della Noaa-National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti.

Di conseguenza, i social media si sono riempiti di straordinarie immagini di queste aurore, che hanno tingendo il cielo di rosso e una miriade di sfumature, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord. Questo fenomeno era atteso a causa dell’intensa tempesta geomagnetica che sta influenzando la Terra, consentendo la visualizzazione del fenomeno a diverse latitudini in varie parti d’Europa. L’azione combinata dell’alta energia geomagnetica e del vento solare ha spinto l’Aurora Boreale fino alle nostre latitudini.

Tutti gli occhi puntati verso l’alto, uno spettacolo eccezionale e magico ha illuminato i cieli non solo d’Italia nella serata di ieri. Una potente tempesta solare ha dato vita a spettacolari aurore boreali nella notte tra venerdì e sabato, e c’è la possibilità che il fenomeno si ripeta anche stasera. È stata registrata la prima tempesta geomagnetica “estrema” di livello 5 su 5 dal 2003, secondo il Centro di previsione meteorologica della Noaa-National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti.

Di conseguenza, i social media si sono riempiti di straordinarie immagini di queste aurore, che hanno tingendo il cielo di rosso e una miriade di sfumature, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord. Questo fenomeno era atteso a causa dell’intensa tempesta geomagnetica che sta influenzando la Terra, consentendo la visualizzazione del fenomeno a diverse latitudini in varie parti d’Europa. L’azione combinata dell’alta energia geomagnetica e del vento solare ha spinto l’Aurora Boreale fino alle nostre latitudini.

La scala Mercalli, denominata così in onore del sismologo italiano, valuta l’intensità di un terremoto in base agli effetti visibili sulle costruzioni. A partire dal quarto grado di questa scala, le scosse sono percepite dalla maggior parte delle persone e possono causare lievi danni alle strutture. Al settimo grado, i danni agli edifici diventano significativi, mentre al massimo grado, il dodicesimo, si verifica la totale distruzione delle opere umane.

D’altra parte, la scala Richter, sviluppata dal sismologo statunitense, misura la magnitudo di un terremoto, fornendo una valutazione più obiettiva della quantità di energia rilasciata dalla scossa e della sua capacità distruttiva. Questa misura si ottiene valutando l’ampiezza delle oscillazioni del suolo registrate dai sismografi.

La scala Richter inizia con il grado zero, che corrisponde a un terremoto che produce un sismogramma con un’ampiezza massima di un millesimo di millimetro, registrato da un sismografo situato a 100 chilometri dall’epicentro. L’energia liberata aumenta all’aumentare della magnitudo: ogni unità aggiuntiva nella scala Richter rappresenta un’energia trenta volte superiore e corrisponde a un’ampiezza di oscillazione dieci volte maggiore.