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Cronaca

Rimini | Giallo Paganelli come Yara Gambirasio: ipotesi test Dna di massa

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La morte di Pierina Paganelli, la 79enne di Rimini trovata uccisa a coltellate nel garage del condominio dove risiedeva a Brembate di Sopra, ancora non sembra trovare una soluzione. Dopo oltre sette mesi dal tragico evento, la svolta nelle indagini potrebbe giungere attraverso il test del DNA. Questo test potrebbe coinvolgere i quasi 500 residenti del complesso di Ca’ Acquabona, dove la vittima abitava, precisamente 481 persone. La richiesta di effettuare tali test è stata avanzata dal legale di una sospettata dell’omicidio, la nuora della vittima, Manuela Bianchi, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino. Tuttavia, la Procura sembra considerare questa possibilità remota.

La difesa continua a sostenere che l’assassino non sia un membro della famiglia, ma piuttosto un “quinto uomo” da individuare. Nel frattempo, i figli della donna uccisa il 3 ottobre sono convinti che una svolta sia imminente.

A Rimini, l’omicidio di Pierina Paganelli ha suscitato analogie con il caso di Yara Gambirasio, portando all’ipotesi di condurre un test del DNA su larga scala per individuare l’assassino. I figli della vittima, Giuliano, Chiara e Giacomo Saponi, hanno espresso fiducia nell’arrivo tempestivo di risposte dalla Procura, supportate da prove solide e accurate.

Finora, le indagini hanno seguito principalmente una pista interna, collegando alcuni familiari e vicini di casa, con ingredienti quali infedeltà, gelosia e vendetta. Tuttavia, secondo i legali della nuora Manuela Bianchi, tra i quattro principali sospettati, insieme al fratello Loris e ai vicini di casa, il senegalese Louis Dassilva e la moglie Valeria Bartolucci, l’assassino della 79enne rimane ancora da individuare.

I legali chiedono un’esame del DNA per tutti i residenti di via del Ciclamino, seguendo l’esempio di quanto avvenuto a Brembate di Sopra dopo l’omicidio di Yara Gambirasio. Tuttavia, i quasi 500 residenti del complesso di Ca’ Acquabona si sono opposti a questa richiesta, chiedendosi perché dovrebbero essere coinvolti e sottolineando la mancanza di progressi nelle indagini dopo così tanto tempo.

Anche se la Procura di Rimini potrebbe presto rivelare l’identità dell’assassino, sembra improbabile che si decida di sottoporre tutti i condomini al test del DNA, come richiesto dai difensori.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

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Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

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Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

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Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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