Cronaca
Fiano | Cade mentre lavora sul tetto, artigiano in gravi condizioni in ospedale
Le condizioni di un artigiano edile italiano di 64 anni, residente a Coassolo, sono gravi dopo che è caduto dal tetto su cui stava lavorando al pavimento della mansarda sottostante, precipitando per circa tre metri. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di oggi, mercoledì 8 maggio 2024, in una casa di due piani situata in via Valceronda a Fiano.
Secondo una prima ricostruzione degli eventi, l’uomo è stato colpito dal materiale che stava trasportando, perdendo l’equilibrio. È stato un altro lavoratore presente con lui a dare l’allarme. Il caso è attualmente sotto indagine da parte del personale dello Spresal dell’Asl To4.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Venaria Reale e della stazione cittadina, oltre al personale sanitario della pubblica assistenza Croce Reale di Robassomero. È stato attivato anche l’elisoccorso, che ha trasportato d’urgenza il ferito all’ospedale Cto di Torino. L’uomo, intubato, sarà sottoposto a un intervento chirurgico per un grave trauma cranico e maxillo-facciale. La prognosi è riservata.
Cronaca
Lanzo D’intelvi (CO) | Sequestro di pellicce di animali protetti: denunciato cittadino italiano
Prosegue l’intensa attività di controllo da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e delle Fiamme Gialle lungo il confine con la Svizzera, finalizzata a contrastare il traffico illecito di beni, in particolare quelli riguardanti la fauna selvatica. Recentemente, un importante intervento ha avuto luogo presso il valico di Lanzo d’Intelvi, dove i militari della Tenenza di Oria hanno fermato un cittadino italiano, originario di Napoli, intento a entrare nel territorio italiano.
Durante i controlli doganali di routine, il viaggiatore ha dichiarato di trasportare delle pellicce acquistate a Lugano per un valore di circa 600 franchi. Tuttavia, durante l’ispezione, è emersa una discrepanza tra il numero di pellicce dichiarato e quello effettivamente trasportato: il viaggiatore aveva con sé 15 pellicce, mentre la ricevuta mostrava solo 12. Questo dettaglio ha suscitato sospetti tra i militari, che hanno avviato una verifica approfondita.
La perquisizione ha portato a un risultato sorprendente: tra le pellicce sequestrate, due erano realizzate con pelli di animali protetti, rispettivamente una pelle di lince (Lynx spp) e una di giaguaro (Panthera onca), entrambe incluse nell’Appendice I e II della Convenzione CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie in pericolo di estinzione). Queste specie sono tutelate a livello internazionale, e il loro commercio è severamente regolato per prevenire il rischio di estinzione.
A seguito dei riscontri effettuati dai funzionari della CITES e dei militari della GdF specializzati in questo tipo di reati, il cittadino è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Como per violazione delle leggi relative alla protezione della fauna selvatica. Le pellicce sono state sequestrate penalmente.
Questa operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di contrasto al commercio illegale di flora e fauna selvatica, volto a proteggere le specie in via di estinzione e a salvaguardare la biodiversità globale. L’azione è il risultato di una collaborazione tra l’ADM e la Guardia di Finanza, rafforzata dal Protocollo d’intesa siglato tra le due istituzioni nell’aprile del 2023, che coordina le attività di controllo doganale e le operazioni di tutela ambientale.
Il sequestro rappresenta una vittoria nella lotta contro il traffico di animali protetti, un fenomeno che, oltre a minacciare la sopravvivenza di numerose specie, alimenta il mercato nero internazionale di prodotti illegali.
Cronaca
Catania | Furto in un ristorante orientale, identificato e denunciato il responsabile
La Polizia di Stato ha individuato e denunciato un uomo che si era introdotto in un ristorante sul lungomare di Catania per rubare il registratore di cassa contenente l’intero incasso della serata precedente. Il responsabile, un 52enne catanese con numerosi precedenti penali, è stato identificato dagli agenti del Commissariato “Borgo-Ognina” grazie a un’indagine lampo.
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi e ha preso avvio con la denuncia presentata dalla titolare del locale, che all’apertura del ristorante aveva trovato la vetrata dell’ingresso infranta e notato la sparizione del registratore di cassa. La donna si è immediatamente rivolta alle autorità, che hanno iniziato a raccogliere elementi utili per individuare l’autore del furto.
Grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza, sia del ristorante che dell’area circostante, gli agenti hanno ricostruito l’accaduto. Nei filmati si vede il ladro rompere la vetrata con un mattone e coprirsi il capo con una felpa nel tentativo di nascondere la propria identità. Una volta dentro, ha rapidamente prelevato il registratore di cassa ed è fuggito. Tuttavia, i tentativi di camuffarsi si sono rivelati inutili.
Il malvivente, noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati contro il patrimonio, è stato prontamente riconosciuto dagli agenti, che lo hanno successivamente rintracciato e denunciato per furto aggravato.
Questo caso sottolinea l’importanza della tecnologia di videosorveglianza per il contrasto ai reati predatori e la rapidità di intervento delle forze dell’ordine nel risolvere episodi di criminalità locale.
Cronaca
Roma | Arrestato truffatore online: induceva imprenditore a investire oltre 60.000 euro
Un trentenne di nazionalità ucraina è stato arrestato dalla Polizia di Stato, operante presso il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Roma, con l’accusa di truffa aggravata. L’arresto è avvenuto in flagranza dopo un’indagine avviata a seguito della denuncia di un imprenditore romano, vittima di un sofisticato raggiro online.
Il truffatore aveva contattato la vittima attraverso un social network, presentandosi come un broker finanziario e convincendolo a investire inizialmente piccole somme di denaro. Successivamente, il truffatore era riuscito a far crescere l’importo degli investimenti, inducendo l’imprenditore a versare cifre sempre più ingenti, presentandogli la falsa promessa di rendimenti elevatissimi attraverso una piattaforma di trading online, creata ad hoc per l’inganno.
La situazione ha preso una piega preoccupante quando l’imprenditore, desideroso di recuperare il denaro investito, ha iniziato a chiedere spiegazioni per l’impossibilità di ritirare le sue somme. Di fronte alle continue obiezioni dei “consulenti finanziari”, che proponevano scuse e pretesti, è emerso il carattere fraudolento dell’intera operazione. Per convincere ulteriormente la vittima a proseguire nel suo coinvolgimento, i truffatori hanno proposto un incontro di persona, durante il quale l’imprenditore avrebbe dovuto consegnare ulteriori 20.000 euro per “sbloccare” i fondi investiti.
Tuttavia, l’incontro è stato organizzato in modo da incastrare il truffatore. Gli agenti della Polizia Postale hanno intercettato il corriere incaricato di ritirare il denaro e lo hanno arrestato prima che potesse completare la transazione. In questo modo, l’operazione fraudolenta è stata fermata sul nascere, e l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato.
L’arresto è stato convalidato, ma, come per ogni indagato, il trentenne è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva. Questo caso sottolinea l’importanza della vigilanza e delle attività di prevenzione in ambito digitale, in un periodo in cui le truffe online sono in forte crescita e sempre più sofisticate.
Le indagini proseguono per accertare eventuali altre vittime coinvolte in truffe simili e per individuare ulteriori responsabili della frode.
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