Attualità
SAI COS’È… la maledizione Tutankhamon? Svelato il mistero!
Le morti misteriose legate alla tomba del faraone Tutankhamon sembrano finalmente risolte, e non si tratta di maledizioni, come spesso si è creduto, ma di qualcosa di molto più scientifico.
Un recente studio condotto da Ross Fellowes e pubblicato sul Journal of Scientific Exploration ha rivelato che all’interno della camera mortuaria sigillata oltre 3.000 anni fa, sono state rilevate tracce di radiazioni da uranio. Questo ha sollevato l’ipotesi che l’elevato livello di radiazioni avrebbe potuto causare malattie e cancro a chiunque vi fosse venuto a contatto.
Non è solo la tomba di Tutankhamon ad essere interessata da questa anomalia. Livelli insolitamente elevati di radiazioni sono stati riscontrati anche in altre tombe dell’Antico Regno e in diversi siti archeologici in Egitto, compresi quelli vicino alle piramidi di Giza e a Saqqara. Questi siti risultano essere altamente radioattivi, dieci volte superiori al limite consentito.
Si ipotizza che le persone che costruirono queste tombe fossero consapevoli delle tossine presenti e che i moniti incisi sulle pareti non fossero tanto maledizioni, ma avvertimenti riguardo ai pericoli delle radiazioni.
Le morti misteriose di alcuni archeologi, inclusi Lord Carnarvon e Howard Carter, che parteciparono agli scavi della tomba di Tutankhamon, potrebbero essere attribuite all’esposizione alle radiazioni. Lord Carnarvon morì sei settimane dopo aver aperto la tomba, mentre Howard Carter perse la vita nel 1939 a causa di un linfoma di Hodgkin, causato dall’esposizione alle radiazioni.
In totale, ventisei persone coinvolte nell’apertura della tomba morirono entro dieci anni, ma all’epoca non era chiaro che le loro morti fossero dovute all’esposizione alle radiazioni.
Si ipotizza che l’uranio presente nelle rocce utilizzate per costruire i monumenti funerari abbia generato il radon, un gas radioattivo, che a sua volta ha causato le radiazioni rilevate nelle tombe.
Oggi, grazie alla ventilazione dei siti archeologici, i visitatori non corrono rischi, ma all’epoca dell’apertura delle tombe, l’elevata concentrazione di radiazioni ha causato gravi malattie e forme tumorali.
Attualità
Corte Penale Internazionale, mandati d’arresto per Netanyahu e Gallant
La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, per l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il comandante dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif. Secondo una dichiarazione pubblicata oggi, la corte dell’Aja ha emesso all’unanimità due decisioni che respingono i ricorsi dello Stato ebraico in merito alla giurisdizione del tribunale “sulla situazione nello Stato di Palestina in generale e sui cittadini israeliani in particolare” e sulla richiesta di Tel Aviv “di interrompere qualsiasi procedimento davanti alla Corte nella situazione in questione, compreso l’esame delle richieste di mandato d’arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, presentate dalla Procura il 20 maggio 2024”.
A settembre Il procuratore della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, aveva richiesto “con la massima urgenza” mandati d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas, Yahya Sinwar e Mohammed Deif. Questa richiesta è motivata dal deterioramento della situazione in Palestina e dai crimini di guerra e contro l’umanità documentati nelle precedenti istanze di arresto presentate a maggio. Khan ha anche chiesto di rimuovere Ismail Haniyeh dalla lista, essendo stato ucciso a luglio.
– Foto IPA Agency –
Attualità
Ucraina, Putin “Ora il conflitto ha un carattere globale”
Con gli attacchi missilistici in Russia, il conflitto in Ucraina ha assunto un “carattere globale”. Così il presidente russo Vladimir Putin in un discorso televisivo sulla guerra in Ucraina.
Per Putin la Russia “ha il diritto” di colpire i Paesi che hanno fornito le armi che Kiev usa contro Mosca.
“Proseguendo l’escalation del conflitto provocato dall’Occidente in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO avevano annunciato che avrebbero concesso il permesso di utilizzare i loro sistemi d’arma di precisione a lungo raggio sul territorio della Federazione Russa – ha spiegato Putin -. Gli esperti sanno bene, e la parte russa lo ha più volte sottolineato, che è impossibile utilizzare tali armi senza la partecipazione diretta di specialisti militari dei paesi che le producono. Il 19 novembre, sei missili tattici operativi ATACMS di fabbricazione statunitense e il 21 novembre, durante un attacco missilistico combinato dei sistemi Storm Shadow di fabbricazione britannica e HIMARS di fabbricazione statunitense, hanno colpito obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa – nel Regioni di Bryansk e Kursk. Da quel momento in poi, come abbiamo più volte sottolineato in precedenza, il conflitto regionale in Ucraina provocato dall’Occidente ha acquisito elementi di carattere globale. I nostri sistemi di difesa aerea hanno respinto questi attacchi. Di conseguenza, gli obiettivi ovviamente fissati dal nemico non sono stati raggiunti”.
“Stiamo testando il sistema missilistico Oreshnik in condizioni di combattimento in risposta alle azioni aggressive dei paesi NATO nei confronti della Russia. La questione dell’ulteriore dispiegamento di missili a medio e corto raggio sarà decisa da noi in base alle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti – ha detto ancora il presidente russo -. Determineremo gli obiettivi da distruggere durante ulteriori test dei nostri nuovi sistemi missilistici sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa. Riteniamo di avere il diritto di usare le nostre armi contro obiettivi militari di quei paesi che consentono l’uso delle loro armi contro i nostri obiettivi e, in caso di escalation di azioni aggressive, risponderemo con la stessa decisione e allo stesso modo”.
– Foto IPA Agency –
Attualità
Berrettini-Sinner trascinano Italia in semifinale di Davis
MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Un doppio inedito trascina l’Italia in semifinale a Malaga. Una coppia strepitosa, quella formata da Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ha battuto in due set, 6-4 7-5, Maximo Gonzalez e Andres Molteni, nel doppio decisivo tra Italia e Argentina del quarto di finale di Coppa Davis in corso sul veloce del “Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena” di Malaga. L’Italia batte, così, l’Argentina 2-1 e approda in semifinale dove affronterà l’Australia. Prima, infatti, Jannik Sinner aveva sconfitto 6-2 6-1, in un’ora e 12 minuti, Sebastian Baez, mentre nel primo singolare Lorenzo Musetti era stato
battuto dall’argentino Francisco Cerundolo.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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