Cronaca
Codacons | Fedez accusato di calunnia, artista respinge le accuse
La Procura di Roma ha richiesto il non luogo a procedere per Fedez, accusato di calunnia nei confronti del Codacons.
La controversia ruota attorno alle accuse mosse dal rapper contro l’associazione dei consumatori riguardanti un presunto banner ingannevole pubblicato sul sito del Codacons nel 2020 in tema di coronavirus.
Prima di entrare in tribunale, Fedez ha dichiarato di essere “molto sereno”, paragonando la situazione a quella delle interrogazioni a scuola e sottolineando l’importanza di rimanere concentrato durante l’udienza. Durante l’interrogatorio, richiesto dallo stesso Fedez, il rapper ha risposto alle domande del pm per circa un’ora e mezzo, respingendo le accuse.
Fedez ha dichiarato di aver ritenuto il banner sul sito dell’associazione ingannevole e, in quanto cittadino, di aver deciso di segnalare il tutto ai carabinieri.
Inizialmente, i pubblici ministeri di Piazzale Clodio avevano proposto l’archiviazione del caso, ma questa è stata respinta dal tribunale che ha deciso di imputare l’artista.
Cronaca
Salerno | Catturato giovane condannato per traffico di stupefacenti dopo una latitanza
Nella mattinata di domenica 17 novembre 2024, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un 24enne residente a Nocera Inferiore. Il giovane, condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, era già sottoposto a una misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania. Nonostante ciò, aveva deciso di sottrarsi alla giustizia, stabilendo il suo domicilio nel comune di Balvano, in provincia di Potenza.
Dopo una serie di ricerche infruttuose nella zona di Balvano e in altre località, le indagini hanno rivelato che il giovane era in realtà latitante e stava cercando di evitare l’arresto. Gli investigatori, attraverso un’intensa attività di analisi, hanno scoperto che aveva intrapreso da poco una relazione sentimentale con una giovane di Teverola, in provincia di Caserta. Seguendo questa pista, i poliziotti sono riusciti a individuare l’abitazione in cui si nascondeva, a Teverola.
Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione e hanno arrestato il giovane, che è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), dove dovrà scontare una pena residua di 6 anni e 4 mesi di reclusione.
Le indagini che hanno portato alla condanna del giovane risalgono agli anni 2018 e 2019. La Squadra Mobile di Salerno, infatti, aveva avviato una vasta inchiesta che ha coinvolto 47 persone accusate di traffico di stupefacenti, estorsioni, minacce e altre attività criminali. Durante l’inchiesta, è emersa anche la presenza di una “piazza di spaccio” all’interno del carcere di Salerno, dove venivano gestiti traffici di droga e telefoni cellulari.
In parallelo all’arresto del 24enne, un altro condannato del medesimo procedimento, un giovane del 1995, si è spontaneamente costituito nel carcere di Carinola, dove dovrà scontare una pena di 7 anni e 11 mesi di reclusione.
L’operazione della Polizia di Stato conferma l’efficacia delle indagini mirate a smantellare reti criminali legate al traffico di stupefacenti e alle estorsioni, assicurando i responsabili alla giustizia e contribuendo alla sicurezza della comunità.
Cronaca
Terni | Scoperto un caso di lavoro nero, maxi sanzione per un’azienda agricola
Nel corso di un’intensa attività di controllo del lavoro sommerso, le Fiamme Gialle del Gruppo di Terni, sotto la direzione del Comando Provinciale, hanno effettuato un intervento presso un’azienda agricola che si occupa anche del confezionamento di articoli natalizi. L’ispezione ha portato alla luce una situazione irregolare, con ben 15 dei 25 dipendenti privi di un contratto di lavoro regolare.
L’azienda è stata immediatamente segnalata agli Uffici del Lavoro, poiché la presenza di lavoratori “in nero” ha superato il 10% della forza lavoro, come previsto dalle normative vigenti. Come conseguenza della violazione, è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Inoltre, il datore di lavoro ha ricevuto una maxi sanzione e multe amministrative per un importo superiore ai 30 mila euro.
Questo intervento rientra in un più ampio piano della Guardia di Finanza, volto a contrastare il lavoro nero e irregolare nel territorio provinciale. Nel corso dell’anno, sono stati scoperti numerosi casi di lavoratori privi di contratto, con un totale di 28 lavoratori “in nero”, 16 “irregolari” e 14 datori di lavoro denunciati per il loro coinvolgimento in tali pratiche.
La lotta contro il lavoro sommerso e le sue implicazioni, come l’evasione contributiva e le frodi ai danni del sistema previdenziale, è una delle priorità della Guardia di Finanza. Oltre a danneggiare il sistema fiscale e previdenziale, il lavoro nero contribuisce anche allo sfruttamento dei lavoratori, che si vedono privati di diritti fondamentali, come la stabilità del contratto e le tutele previdenziali.
Cronaca
Ferrara | Furto di biciclette, la Polizia recupera bottino e arresta i responsabili
Il 19 novembre scorso, la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Ferrara ha messo fine a una rete di furti di biciclette, rinvenendo diverse due ruote rubate presso l’abitazione di due individui. I due erano infatti intenti a rivendere le biciclette rubate su piattaforme online, cercando di eludere i controlli delle forze dell’ordine.
La vicenda ha avuto inizio quando una delle vittime del furto ha riconosciuto la sua bicicletta in un annuncio pubblicato su internet. La Polizia, a quel punto, ha deciso di agire sotto copertura. Si è finta interessata all’acquisto del mezzo e ha concordato un incontro con i sospetti. Durante l’appuntamento, gli agenti hanno verificato che la bicicletta in vendita corrispondeva effettivamente a quella rubata solo qualche giorno prima.
Nel corso del controllo, sono state recuperate altre biciclette, anch’esse oggetto di furto, pronte per essere vendute sul web. Tutte le biciclette sono state sequestrate e sono ora custodite presso gli uffici della Questura di Ferrara. Le immagini dei mezzi rubati sono state pubblicate sul sito della Questura, dove i cittadini potranno consultarne le fotografie per verificare se una delle biciclette appartenga loro.
Questo intervento rientra nelle operazioni della Polizia di Stato per contrastare il fenomeno sempre più diffuso dei furti di biciclette, che ha suscitato particolare preoccupazione tra i residenti di Ferrara. L’attività investigativa prosegue per individuare altri responsabili e prevenire ulteriori reati di questo tipo.
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