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Cronaca

Milano | Nuovi divieti per la movida Milanese, da oggi in vigore

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A partire dalle 22 di venerdì 3 maggio, la vivace movida milanese ha un nuovo volto grazie all’entrata in vigore dell’ordinanza anti-movida. Questa regola mira a regolare la vendita di liquori e bevande in contenitori di vetro e lattine, vietandola dalle 22 alle 5 del mattino.

L’obiettivo principale della normativa è contrastare il fastidioso fenomeno dell’abbandono di bottiglie e lattine per strada, particolarmente diffuso nelle ore notturne nelle zone più frequentate dai frequentatori dei locali notturni. Questo comportamento non solo crea disturbo ai residenti a causa del rumore, ma costituisce anche un pericolo per la sicurezza stradale e dei pedoni.

Tuttavia, l’ordinanza non vuole limitare la somministrazione di alcolici o bevande, ma piuttosto disciplinare il loro consumo in luoghi specifici. Infatti, saranno ancora consentiti al tavolo, sia all’interno che all’esterno dei locali, dove la presenza del personale dell’esercizio commerciale garantisce il corretto smaltimento delle bottiglie e delle lattine.

Le aree coinvolte dall’ordinanza includono i quartieri con alto afflusso di persone durante le ore notturne, come il Duomo, Arco della Pace, Nolo, via Paolo Sarpi, Bicocca, Darsena, le 5 Vie, corso di Porta Ticinese, Navigli, Tortona, corso Como, Gae Aulenti, corso Garibaldi, Isola, Porta Venezia, Lazzaretto, Melzo e Città Studi con piazzale Leonardo da Vinci. L’ordinanza ha una validità di 30 giorni con possibilità di rinnovo continuo e coinvolge una vasta gamma di esercizi commerciali, artigiani, distributori automatici, commercio ambulante e street food.

Questa misura fa parte di un pacchetto di interventi strutturali volti a mitigare gli impatti negativi della movida sulla qualità della vita dei residenti, mentre si cerca di mantenere la vitalità dei locali notturni e garantire la stabilità degli esercizi commerciali.

Cronaca

Analisi sulla violenza contro le donne: Incremento dei reati e nuove Iniziative per contrastare il fenomeno

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ADN24

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha presentato un importante documento di analisi sui dati relativi alla violenza di genere. Il report, intitolato “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, mira a fornire strumenti aggiornati per una più efficace prevenzione e contrasto di questo fenomeno.

Nel primo semestre del 2024, sono emersi preoccupanti aumenti dei reati legati alla violenza contro le donne. Gli atti persecutori (stalking) sono aumentati del 6%, con le donne colpite nel 74% dei casi. I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno visto un incremento del 15%, colpendo principalmente le donne (81%), mentre le violenze sessuali, in cui le donne rappresentano il 91% delle vittime, sono aumentate dell’8%. A destare particolare preoccupazione è anche la percentuale di autori di reati spia stranieri: il 18% degli atti persecutori e il 29% dei maltrattamenti sono stati commessi da stranieri, un dato che sale al 44% per le violenze sessuali.

Il documento analizza anche i reati introdotti dal Codice Rosso, che ha ampliato le tutele per le vittime di violenza. Nei primi sei mesi del 2024, è stato registrato un significativo incremento del 67% per la costrizione o induzione al matrimonio, del 22% per la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite (revenge porn) e del 38% per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare.

Un altro aspetto trattato è l’omicidio volontario, che, seppur in calo, continua a rappresentare una delle forme più gravi di violenza. Nel semestre preso in esame, gli omicidi totali sono diminuiti del 17%, mentre quelli commessi nei contesti familiari/affettivi hanno visto una riduzione del 13%. Tuttavia, la percentuale di vittime di genere femminile resta alta, al 35%.

Per contrastare il fenomeno, il report evidenzia l’importanza della cooperazione interforze attraverso applicazioni come “Scudo”, che migliorano la pianificazione operativa delle forze di polizia a supporto delle vittime. Inoltre, è stata dedicata una sezione alle discriminazioni contro le donne disabili, le quali, in condizioni di maggiore vulnerabilità, sono spesso vittime di violenze aggiuntive, anche da parte di chi dovrebbe prendersi cura di loro.

L’azione di prevenzione continua a essere una priorità, con un incremento degli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e stalking. Il rapporto interistituzionale con il Dipartimento per le Pari Opportunità, attraverso il numero di pubblica utilità 1522, svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza alle vittime di violenza.

Infine, un contributo significativo è stato fornito dai giovani atleti dei gruppi sportivi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, che hanno lanciato un messaggio di speranza e parità di genere, sottolineando l’importanza del rispetto reciproco e del ruolo dello sport nella promozione della parità.

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Cronaca

Confisca di 2,15 milioni di euro a donna condannata per autoriciclaggio: sequestrati beni e liquidità

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ADN24

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su ordine della Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo, hanno eseguito un provvedimento di confisca del valore di 2,15 milioni di euro nei confronti di una donna condannata per il reato di autoriciclaggio. La condanna è arrivata dopo un’ampia indagine che ha portato alla luce un articolato piano criminoso di spoliazione patrimoniale a danno di un imprenditore italo-americano e di suo figlio disabile, erede universale di tutti i beni paterni.

La donna, una badante originaria di Misilmeri, era stata assunta per assistere l’imprenditore, titolare di una catena di lavanderie negli Stati Uniti, che era rientrato in Italia per trascorrere gli ultimi anni della sua vita con il figlio malato. L’imprenditore, in segno di gratitudine per le cure ricevute, le aveva lasciato in eredità 31 proprietà immobiliari e polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Tuttavia, subito dopo la morte del padre, il figlio disabile si è trovato sotto l’influenza della badante, che ha approfittato della sua condizione di vulnerabilità.

Le indagini, condotte tra il 2015 e il 2018, hanno rivelato che la badante aveva smobilizzato le polizze assicurative del figlio e trasferito i fondi sui propri conti correnti. Per occultare la provenienza dei fondi, aveva anche reimpiegato le somme su conti bancari di una società ungherese, di cui era socia unica. Alcuni trasferimenti internazionali avevano reso difficile tracciare i movimenti, ma grazie agli accertamenti bancari, alle intercettazioni telefoniche e ambientali, e alle denunce del perito incaricato dal Tribunale, è stato possibile ricostruire l’intero schema illecito.

La confisca riguarda non solo i beni immobili intestati alla condannata e ai suoi familiari, ma anche le somme liquide rinvenute sui suoi conti e quelli dei familiari, oltre ad altre disponibilità economiche. Questo provvedimento ha lo scopo di restituire all’erario i proventi illeciti derivanti dal reato, assicurando che la quasi totalità delle somme sottratte venga destinata alla collettività. L’attività di polizia giudiziaria, ancora una volta, dimostra l’efficacia delle indagini nella lotta contro il riciclaggio e il crimine finanziario.

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Cronaca

Carabinieri: oltre 7.900 arresti per reati del Codice Rosso nel 2024

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ADN24

Nel 2024, i Carabinieri hanno eseguito quasi 8.000 arresti per reati previsti dal Codice Rosso, che tutela le donne contro la violenza. È quanto emerge dal bilancio annuale dell’Arma in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo risultato conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nella protezione delle donne e nella prevenzione delle violenze, con particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero atti persecutori, maltrattamenti familiari e violenze sessuali, che spesso sono segnali di potenziali tragedie.

Nel 2023, i delitti trattati dall’Arma nell’ambito del Codice Rosso sono aumentati, passando da 54.062 a 55.374 rispetto all’anno precedente, con un incremento del 2,4%. La maggior parte di questi crimini è stata denunciata direttamente nelle Stazioni Carabinieri, confermando la vicinanza dell’Arma alle vittime.

I primi dieci mesi del 2024 hanno visto un totale di 46.317 reati trattati nel contesto del Codice Rosso, con una particolare incidenza in provincia di Bolzano, dove sono stati registrati 395 casi, tutti con i responsabili denunciati all’autorità giudiziaria.

L’attività di contrasto al fenomeno della violenza di genere da parte dei Carabinieri ha avuto un impatto significativo. Nel 2023, l’Arma ha arrestato 7.644 persone per reati connessi al Codice Rosso, rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nel 2024, nei primi dieci mesi, gli arresti sono aumentati ulteriormente, raggiungendo quota 7.928, confermando l’efficacia delle azioni investigative e preventive condotte sul territorio.

Le iniziative dell’Arma continuano a essere fondamentali nel contrasto alla violenza di genere, mirando non solo alla repressione, ma anche alla protezione e al supporto delle vittime, con l’obiettivo di prevenire esiti fatali per le donne.

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